Il primo ad utilizzare questa tecnica fu George Mèliés, uno dei primi veri registi cinematografici, nonchè pioniere del genere fantascientifico, basti pensare a opere come The Eclipse e il celebrerrimo Voyage dans la Lune, oggetto di numerosi omaggi nel corso della storia (memorabile quello in un video degli Smashing Pumpkins) .
La tecnica venne poi ulteriormente ottimizzata da Willis O`Brien, George Pal e ovviamente da Ray Harryhausen, l`uomo senza il quale gli effetti speciali non sarebbero mai stati come li conosciamo oggi. Il maggiore sviluppo della tecnica di animazione in stop motion è concentrato nel periodo che fa dagli anni `30 all`immadiato dopoguerra.
Tra le pellicole più famose, realizzate con questa tecnica ce ne sono due che, molti anni dopo la loro prima realizzazione, vennero "riprese" da celebri registi contemporanei, quali Peter Jackson e Steven Spielberg: stiamo parlando King Kong e The Lost World. Il primo film venne girato nel 1933 da Merian C.Cooper , The Lost World invece, tratto da un romanzo di Arthur Conan Doyle, papà di Sherlock Holmes, venne realizzato nel 1925 dal regista Harry O.Hoyt, con Willis O`Brien a curare gli strabilianti effetti speciali.
Oltre a queste due pietre miliari, che ebbero un impatto incredibile sul cinema come mezzo di espressione e di intrattenimento, il maggior numero di produzioni in stop motion, quasi tutte di stampo epico/avventuroso, sono firmate Ray Harryhausen. The Seventh Voyage of Simbad, Gli Argonauti, Scontro di Titani (di quest`ultimo si sta girando un remake) sono film nei quali ogni creatura mostruosa o mitologica è realizzata con la tecnica che Harryhausen imparò e perfezionò dai suoi maestri.
L`avvento del computer e del digitale rese obsoleta questa tecnica (durata più di sessant`anni), ma negli ultimi anni abbiamo assistito ad ritorno di fiamma: Tim Burton (con La sposa Cadavere), Henry Selick (con Coraline e The Nightmare Before Christmas) la Aardman di Nick Park con la serie di Wallace e Gromit hanno riportato in auge lo stop motion, arricchendolo con le nuove tecnologie 3D.
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Tratto da Wired – 22 giugno 2009