Vota Cetto La Qualunque | In anteprima stampa Qualunquemente

Se l’ospedale è pieno di topi, Io porterò i gatti…Aboliremo due volte l’ICI e la tassa sull’immondizia…Daremo 1000 euro…2000 euro…Il sostenitore di Cetto deve essere di bella presenza, essere automunito e deve essere uscito dal carcere da almeno 24ore…Non deludermi, vota e fai votare Cetto La Qualunque.
 
La scena politica italiana ha un nuovo protagonista, un nuovo leader, che si presenta come  una risposta e un` alternativa valida alla politica attuale proponendo soluzioni concrete alla crisi economica, alla cultura, all’ambiente e alla sanità attraverso un linguaggio innovativo e una nuova visione (senza diffondere e adoperare  il tradizionale  programma politico perché, come lui stesso ritiene,  questo è l’ultimo dei problemi). E` Cetto La Qualunque: già eletto come Sindaco nel paesino calabro di Marina Di Sopra, ha come obiettivo primario la realizzazione di un ponte di pilu, in sintonia con il suo slogan politico “Più Pilu e cemento armato”. Da poco sceso in campo, ha già creato e attivato una rete capillare di circoli, operanti su base territoriale, e un film sulla sua vita, nato, come lui stesso ha dichiarato, come atto dovuto, dovere istituzionale, una responsabilità alla quale il paese e tutti i cittadini di buona volontà non possono sottrarsi.
 
Qualunquemente di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, in uscita il 21 gennaio e già selezionato in Panorama per la 61a edizione della Berlinale, è prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci e distribuito da O1 Distribution. Il film è il racconto dell’elezione comunale di Cetto La Qualunque, un personaggio interpretato da Antonio Albanese, nato televisivamente in Rai nel 2003 nel programma Non c’è problema, che ha raggiunto notorietà con Mai dire domenica, format  della Gialappa’s band, e successo con Che tempo che fa di Fabio Fazio. 

Albanese, brillantemente e intelligentemente – per riutilizzare il vezzo linguistico del suo personaggio -, interpreta Cetto La Qualunque, un imprenditore calabrese che, dopo essere ritornato nel paesino calabro di Marina Di Sopra, come il padrino  che ha il volto di Al Pacino, viene scelto dai boss locali per sfidare nelle elezioni comunali il rivale De Santis proponendo una visione sessista, corrotta e clientelare della politica. Dapprima, infatti, distribuisce, per conquistare l’elettorato, buonipasto benzina, poi candida tutti i parenti, compreso l’ingenuo figlio Melo, che per legge è già vicesindaco, e Rocco, un suo parente ancora in carcere, ma in prossima uscita, sceglie assessori donne in base alla prestanza fisica, stringe alleanze con la Chiesa, corrompe gli elettori con regali pecuniari finendo per vincere le elezioni attraverso brogli elettorali. Come un politico vero, Cetto, parodia pungente e popolare della politica attuale, non si sottrae alla ritualità mediatica  partecipando a comizi, conferenze stampa e talkshow televisivi e finendo per stravolgere tuttavia molte regole del marketing politico.
 
Dei film comici, in sala e in prossima uscita, che stanno sorprendendo le classifiche del box office – recente è il record raggiunto da Che bella giornata per il miglior incasso italiano- Qualunquemente propone una comicità diversa che sfocia in una riflessione più attenta e profonda della realtà politica italiana. Nata anche questa televisivamente, si avvicina alla satira: più originale e divertente nella costruzione delle gag (vedi ad esempio la scena della richiesta della ricevuta fiscale e i dialoghi tra Cetto e il figlio Melo). 
 
Pur essendo un personaggio meridionale, come il tamarro pugliese Zalone, il Bisio di Benvenuti al Sud, o il palermitano Baglio, Cetto è il divulgatore di un nuovo linguaggio, avulso da inflessioni dialettali, ma rispondente a precise regole del marketing politico proprio di Cetto: diretto (Fatti i c…toi!), sessista e volgare (Più pilu), usato per diffondere linee politiche improvvisate e approssimative (Il programma: è l’ultimo dei problema).

Come ha dichiarato Albanese: "il desiderio è dunque quello di raccontare con questo film un pezzo ingombrante della nostra realtà con la comicità. Uno dei linguaggi più complessi e misteriosi che abbiamo a disposizione. Il film è per noi un omaggio ad una terra che amiamo e vorremmo proteggere e difendere. Ridere dunque, per esorcizzare e per recuperare voglia di andare avanti. Nella speranza che Cetto La Qualunque diventi con il tempo solo una macchietta e non uno specchio fedele dei nostri tempi".
 
 

Alessandra Alfonsi