Miyazaki & Takahata | Dal Festival di Roma

Ospite straordinario al Festival Internazionale del Film di Roma, lo Studio Ghibli – storico centro di animazione nato dalla collaborazione tra i registi Hayao Miyazaki e Isao Takahata – ha offerto una retrospettiva imperdibile dei suoi lavori migliori.

Organizzata dalla sezione `Occhio sul Mondo | Focus` la più trasversale ed eclettica del Festival che quest`anno puntava i riflettori sul Giappone spaziando dal cinema alle arti. Sette recenti produzioni cinematografiche alternate alle pellicole made in Ghibli; un`istallazione floreale di orchidee e bambù collocata sul tappeto rosso e un`incantevole mostra fotografica dell`artista giapponese Mika Ninagawa, per la quale l`originalità della ricerca cromatica è il carattere distintivo.

Dieci le pellicole Ghibli proiettate più un documentario realizzato dallo stesso Takahata dal titolo Hayao Miyazaki e il Museo d`Arte Ghibli, un viaggio affascinante nel bosco di Mitaka, alle porte di Tokyo dove si trova la singolare struttura. Disegnata sulla base delle idee di Hayao dal figlio Gorō (laureato in agricoltura e scienze forestali, prima di seguire le orme paterne nello Studio si dedicava alla progettazione di giardini) il museo è un luogo infuso dello stile, delle suggestioni e delle atmosfere che caratterizzano l`immaginario di Miyazaki. Con il suo tetto ricoperto di piante e di verde rispecchia quell`armonia tra uomo e natura che le opere dello Studio hanno al loro centro.

Cinque i lavori firmati dallo stesso Miyazaki in mostra a Roma. Nausicaä della Valle del Vento, Kiki consegne a domicilio, Principessa Mononoke e La città incantata, con le quattro splendide fanciulle eroine Nausicaä, Kiki, Mononoke e Chihiro. E poi Porco Rosso classico di Miyazaki del 1992 distribuito per la prima volta in Italia. Lungometraggio che testimonia l`amore del maestro giapponese per l`Italia, da lui visitata in cerca di ispirazione. I carruggi di Genova ad esempio sono stati abilmente disegnati dopo un lungo sopralluogo in compagnia del fido Takahata nella serie animata Marco, tratta dal racconto di De Amicis, Dagli Appennini alle Ande.

Accanto ai titoli storici, il Festival di Roma ha ospitato fuori concorso l’anteprima internazionale di Kari-gurashi No Arietti – Arrietty, l`ultimo lavoro dello Studio Ghibli, che vede alla regia Hiromasa Yonebayashi. Tra gli animatori de La città incantata e di Ponyo sulla scogliera, ha collaborato con il figlio di Miyazaki a I racconti di Terramare ed è il più giovane regista dello Studio.

Arrietty è un adattamento dei racconti dell`autrice inglese Mary Norton, The Borrowers, pubblicati a partire dagli anni `50. Protagonista della vicenda una famiglia alta poco più di 10 cm che vive sotto le assi del pavimento “prendendo in prestito” gli oggetti che le servono dalle case. Ma un giorno la minuscola quattordicenne Arrietty incontra casualmente il giovane Sho, un ragazzino umano in convalescenza dalla nonna per una grave malattia al cuore. Tra i due nonostante le diverse dimensioni nasce un sentimento tenero e dolce che li renderà più forti. Una pellicola delicata che in perfetto spirito Ghibli sottolinea l`amore per la natura e la creatività, in contrasto con l`imperante consumismo.

Francesca Bani