L’angolo di Michele Anselmi
Auguro le migliori cose, nel senso di un forte riscontro di pubblico e di critica, a Paola Malanga e Gian Luca Farinelli, rispettivamente nuova direttrice e nuovo presidente della Festa del cinema di Roma. La 17ª edizione, la prima pilotata dai due dopo il cambio ai vertici dell’istituzione, si apre oggi, giovedì 13 ottobre, purtroppo sotto una pioggia torrenziale, ma sono certo che sarà comunque un successo. Però io non la seguirò sul piano giornalistico, come negli ultimi tre anni, dal 2020 per la precisione. Naturalmente ho visto nei giorni scorsi, grazie alle proiezioni dette di cortesia, alcuni dei film italiani e di quelli scriverò rispettando scrupolosamente l’embargo, a partire da “Il colibrì” di Francesca Archibugi che inaugura stasera la cine-kermesse e domani sarà regolarmente nelle sale italiane.
Anticipo il commento salace: e chi se ne frega se non la segui? Non ho dubbi che sia così, avviso solo gli amici di Facebook che mi hanno chiesto informazioni in proposito, sapendo che quasi nessuno ci farà caso. Aggiungo però un’osservazione: prima o poi i maggiorenti della Festa dovranno porsi il problema. Roma non è il Lido di Venezia, dove in dieci minuti, alle 8.30 o alle 9, arrivi alla “cittadella festivaliera”. Alla mattina, nella Capitale, è praticamente impossibile raggiungere con i mezzi i pubblici l’Auditorium, almeno da casa mia (piazza Vittorio Emanuele), in tempo per le proiezioni stampa delle 9. Impensabile prendere l’automobile, si resterebbe infognati nel traffico. Il motorino fu una soluzione, ma dopo essermi rotto di brutto una gamba ho deciso di venderlo.
Morale? Andare alla Festa di Roma, per scriverne, non può essere una corvée selvaggia, una specie di lotta all’ultimo sangue per entrare in un vagone della metropolitana, specie in tempi di Covid (non è finita la pandemia, anche se in tanti pensano di sì). Mi dispiace ma la legge della giungla la riservo a cose più serie.
Poi, forse, conterà pure la stanchezza legata all’età, alle priorità che cambiano nella vita. La Festa di Roma comincia quest’anno esattamente un mese dopo la fine della Mostra veneziana, e io, confesso, non ho più le energie per stare dietro alle prenotazioni digitali, all’andirivieni casa-Auditorium-casa che si porta via ogni volta almeno un’ora, ai ritmi connessi a una maratona così popolata di film ed eventi. Lo facciano i giovani colleghi, i cinefili accaniti e i giornalisti miei coetanei ancora pieni di entusiasmo nonostante siano in pensione, inesausti.
Sono certo che molti dei film scelti dalla timoniera Malanga saranno belli o bellissimi, troverò il modo di recuperarli quando e se usciranno nelle sale o se andranno direttamente sulle piattaforme digitali. Intanto: buona Festa del cinema a tutti, sinceramente.
Michele Anselmi