Il binomio ebreo-strano è ancora esistente nell’attuale società imbestialita dal Covid? Per Radu Jude, il regista di “Bad Luck Banging Or Loony Porn” sì e lo lascia affermare, al termine della pellicola, ad uno degli accusatori-genitori degli allievi della Professoressa, protagonista del film, che, con il suo video-hard, girato con il marito e poi pubblicato, a sua insaputa, su un sito porno, aveva turbato la tranquillità degli studenti di una scuola di Bucarest.

Arriva proprio dalla Romania una pellicola provocante, curiosa e bizzarra, al tempo stesso, vincitrice dell’Orso d’oro all’ultima edizione del Festival internazionale di Berlino, che, con stile satirico, sbeffeggia i molti stereotipi e pregiudizi presenti ancora nella società, soprattutto in quella parte dell’Europa appartenente al blocco orientale e, in particolare, in quella Romania post-Ceausescu al tempo del Covid (da notare che tutti gli attori della pellicola indossano la mascherina).

Ma il Covid in questo film è soltanto una cornice temporale che inquadra la storia della brillante Professoressa Emi, messa alla gogna dai genitori dei suoi allievi per la pubblicazione su un sito porno di un video, che la ritrae insieme al marito in scene “hot”, innescando con il suo comportamento un vortice di polemiche e costringendo la docente a sottoporsi ad un processo “scolastico” ironico. E il regista mostra la sua storia ad intreccio, ponendo all’inizio il “fattaccio” e riprendendolo nella sua parte finale, dividendola in tre capitoli accompagnati da scanzonati motivetti cantati in francese: il primo dedicato alla Professoressa mentre, con inquadrature in primo e primissimo piano, fa l’amore con il compagno senza alcuna inibizione e cammina tra le strade di Bucarest acquistando fiori o libri, come una classica docente, il secondo alla storia della Romania con un susseguirsi di immagini storiche di repertorio che ritraggono il paese al tempo di Ceausescu, religiose, falliche e pubblicitarie e infine, il terzo, il più interessante ed ironico, dedicato al processo cui la Professoressa viene sottoposta dai genitori dei suoi allievi con i tre possibili finali attribuendo la “stranezza” del comportamento della Professoressa “chiaramente” alla sua appartenenza alla religione ebraica. Disponibile dal 16 aprile su MioCinema.

Alessandra Alfonsi