Solare. Spassosa. Spensierata. E, come sempre, spiritualmente bucolica. Così, in pochissime parole, si può definire anche la nuova variante di “Belle & Sebastien – Next Generation”, diretta da Pierre Corè e ambientata sulle Alpi francesi.
In uscita nelle sale italiane soltanto nella giornata del 17 novembre, distribuita da Medusa Film, questa versione cinematografica si arricchisce di nuovi aspetti. Al centro del racconto filmico c’è sempre l’insigne rapporto tra un bambino di nome Sebastien e una cagna dalle dimensioni abnormi di nome Belle. Rimane l’originale incontro di amicizia, di solidarietà e di speranza tra l’uomo e il cane di memoria lorenziana.
Ma in questa nuova trasposizione del romanzo di Cécil Aubry, la narrazione è ambientata ai nostri giorni. Diventa social: Sebastien è un bambino internauta, possiede, come i suoi coetanei, uno smartphone, con il quale trascorre a Parigi molte ore, e si scatta selfie “stravaganti” e coraggiosi con le pecore senza rinunciare a postarli su Instagram. È anche solidale: parte dell’incasso della proiezione sarà devoluto da Notorius Pictures all’Anpa, Associazione Nazionale Protezione Animali, per sostenere un progetto di rieducazione ideato nel 2003.
Rispetto poi alla serie animata creata da Mk Company e alle tre riduzioni filmiche più fedeli all’opera letteraria, nella versione di Corè, Sebastien è un bambino curioso e socievole. Non orfano, ma con una madre severa, che lo affida ad una nonna permissiva e a una zia rock che ascolta Iggy Pop. È un bambino paladino dei più deboli che libera Belle per sottrarla alle percosse del suo padrone. Un “fantasioso” che racconta le tabelline ad una pecora durante il travaglio per tranquillizzarla.
Rimane, comunque, sempre indimenticabile la versione animata diventata popolare in Italia grazie al riff “Canta con noi…brrrr” cantata da Fabiana e poi da Cristina D’Avena. Viva Belle&Sebastien in ogni sua variante: anche in questa social e solidale.
Alessandra Alfonsi