Dopo il magnifico poster ufficiale dello scorso anno, dedicato a Marilyn Monroe in occasione del cinquantenario della morte della grande diva, per la 66esima edizione del Festival di Cannes, in programma dal 15 al 26 maggio 2013, si è deciso di omaggiare Joanne Woodward e Paul Newman, “una coppia che incarna lo spirito del cinema come nessun’altra”, fotografati durante le riprese di Il mio amore con Samantha (1963) di Melville Shavelson.

Come ormai sappiamo da tempo, il Presidente della Giuria sarà il cineasta statunitense Steven Spielberg, che con i suoi film ha fatto breccia nell’immaginario collettivo degli ultimi quarant’anni. Al suo fianco troviamo Ang Lee e Christoph Waltz, premiati quest’anno con l’Oscar rispettivamente per la regia di Vita di Pi e per l’interpretazione di Django Unchained, una diva del calibro di Nicole Kidman, l’attrice indiana Vidya Balan, il celebre attore nonché regista Daniel Auteuil, il cineasta rumeno Cristian Mungiu, molto amato sulla Croisette dove nel 2007 ha vinto la Palma d’Oro per 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni e nel 2012 il premio per la Miglior Sceneggiatura per Oltre le colline, e le registe Lynne Ramsay e Naomi Kawase. A presiedere la Giuria della sezione Un Certain Regard è stato invece chiamato il cineasta danese Thomas Vinterberg mentre per la Cinéfondation e cortometraggi è stata scelta la grande regista neozelandese Jane Campion, che verrà anche insignita della Carrosse d’Or, prestigioso riconoscimento “alla carriera” assegnato in passato a registi come Clint Eastwood, Nanni Moretti e David Cronenberg.

La madrina dell’edizione 2013 sarà l’attrice francese Audrey Tautou, conosciuta ovunque dai tempi del grande successo di Il favoloso mondo di Amélie ed interprete di L’écume des jours, il nuovo film di Michel Gondry appena uscito in Francia dove recita accanto a Romain Duris. Il titolo che avrà l’onere e l’onore di inaugurare la 66esima edizione della kermesse francese è noto ormai da mesi: si tratta di Il grande Gatsby, la nuova e attesissima opera di Baz Luhrmann, impreziosita da un cast di primissimo piano capitanato da Leonardo Di Caprio, che uscirà sui nostri schermi in concomitanza con Cannes. Sarà invece il film francese Zulu diretto da Jérôme Salle ed interpretato da Orlando Bloom e Forest Whitaker a chiudere la prestigiosa rassegna. Nel mezzo, per una decina di giorni, sfileranno una ventina di titoli che si contenderanno la Palma d’Oro, diretti da grandi autori come Nicolas Winding Refn (il suo Only God Forgives è una delle opere più attese sulla Croisette dopo il grande successo di Drive), Jim Jarmusch con Only Lovers Left Alive, il premio Oscar Asghar Farhadi con Le Passe, James Gray con The Immigrant, Roman Polanski con La Venus à la fourrure, i fratelli Coen con Inside Llewyn Davis, Alexander Payne con Nebraska e Arnaud Desplechin con Jimmy P. L’unico film italiano selezionato per il Concorso Ufficiale è La grande bellezza di Paolo Sorrentino, regista molto amato dai nostri cugini transalpini dai tempi di Le conseguenze dell’amore. Il regista partenopeo torna a lavorare in patria, dopo la parentesi americana di This Must be the Place, ritrovando per l’occasione il suo attore feticcio Toni Servillo, protagonista di un’opera che trae ispirazione da La dolce vita di Federico Fellini per mettere in scena una Roma indolente, volgare e barocca. L’Italia è degnamente rappresentata nella sezione Un Certain Regard da Miele di Valeria Golino, il suo lungometraggio d’esordio come regista, incentrato sulla spinosa tematica del suicidio assistito, mentre alla Semaine de la Critique è in programma Salvo, film d’esordio del duo siciliano formato da Fabio Grassadonia e Antonio Piazza. Nella selezione principale troviamo anche Valeria Bruni-Tedeschi con Un château en Italie, il suo terzo film da regista, ma si tratta di una produzione francese a tutti gli effetti.

Se l’edizione passata della Quinzaine des Réalisateurs aveva brillato grazie a titoli come No di Pablo Larraín e The We and I di Michel Gondry, quest’anno può vantare il ritorno alla regia del leggendario Alejandro Jodorowsky, che in La Danza de la realidad racconta la sua infanzia a Tocopilla in Cile, e la nuova pellicola d’animazione di Ari Folman, The Congress, a cinque anni di distanza dall’acclamato Valzer con Bashir. Imperdibile il documentario Jodorowsky’s Dune di Frank Pavich, incentrato sul tentativo del grande autore cileno di girare Dune negli anni ’70.

Boris Schumacher

 

Di seguito l’elenco completo dei film presenti nelle varie sezioni:

Concorso:

Only God Forgives, di Nicolas Winding Refn

Borgman, di Alex van der Warmerdam

La grande bellezza, di Paolo Sorrentino

Behind the Candelabra, di Steven Soderbergh

La Venus à la fourrure, di Roman Polanski

Nebraska, di Alexander Payne

Jeune et jolie, di Francois Ozon

Wara No Tate, di Takashi Miike

La vie d’Adele, di Abdellatif Kechiche

Soshite Chichi Ni Naru, di Kore-Eda Hirokazu

Tian Zhu Ding, di Jia Zhangke

Grisgris, di Mahamat-Saleh Haroun

The Immigrant, di James Grey

Le Passe, di Asghar Farhadi

Heli, di Amat Esclalande

Jimmy P., di Arnaud Desplechin

Michael Kohlhaas, di Arnaud Despallieres

Inside Llewyn Davis, di Joel e Ethan Coen

Un chateau en Italie, di Valeria Bruni-Tedeschi

Only Lovers Left Alive, di Jim Jarmusch

Fuori Concorso:

The Great Gatsby, di Baz Luhrmann (film d’apertura)

All Is Lost, di J.C.Chandor

Blood Ties, di Guillaume Canet

Le dernier des injustes, di Claude Lanzmann

Zulu, di Jérôme Salle (film di chiusura)

Proiezioni Speciali:

Weekend of a Champion, di Roman Polanski

Seduced and Abondoned, di James Toback

Otdat Konci, di Taisia Igumentseva

Stop the Pounding Heart, di Roberto Minervini

Muhammad Ali’s Greatest Fight, di Stephen Frears

Bombay Talkies, di Anurag Kashyap, Dibakar Banerjee, Zoya Akhtar, Karan Johar

Omaggio a Jerry Lewis:

Max Rose, di Daniel Noah

Proiezioni di Mezzanotte:

Blind Detective, di Johnnie To

Moonsoon Shootout, di Amit Kumar

Un Certain Regard:

The Bling Ring, di Sofia Coppola

Grand Central, di Rebecca Zlotowski

Sarah préfère la course, di Chloé Robichaud

Anonymous, di Mohammad Rasoulof

La jaula de oro, di Diego Quemada-Diaz

L’image manquante, di Rithy Pahn

Bends, di Flora Lau

L’inconnu du lac, di Alain Guiraudie

Miele, di Valeria Golino

As I Lay Dying, di James Franco

Norte, Hangganan Ng Kasaysayan, di Lav Diaz

Les Salauds, di Claire Denis

Fruitvale Station, di Ryan Coogler

Death March, di Adolfo Alix Jr.

Omar, di Hany Abu-Assad

My Sweet Pepperland, di Hiner Saleem

Tore Tanzt, di Katrin Gebbe (Opera prima)

Wakolda, di Lucia Puenzo

La Semaine de la Critique:

Lungometraggi

Salvo – Fabio Grassadonia & Antonio Piazza (Italia/Francia)

The Lunchbox (Dabba) Ritesh Batra (India/Francia/Germania)

For Those in Peril – Paul Wright (Inghilterra)

Le Démantèlement (The Dismantlement) – Sébastien Pilote (Canada)

Nos héros sont morts ce soir – David Perrault (Francia)

Los Dueños – Agustin Toscano & Ezequiel Radusky (Argentina)

The Major – Yury Bykov (Russia)

Cortometraggi

Vikingar – Magali Magistry (Francia/Islanda)

Agit Pop – Nicolas Pariser (Francia)

Pátio – Ali Muritiba (Brasile)

Come and Play (Komm und Spiel) – Daria Belova (Germania)

The Opportunist – David Lassiter (USA)

Pleasure – Ninja Thyberg (Svezia)

Océan – Emmanuel Laborie (Francia)

Tau Seru – Rodd Rathjen (India/Australia)

La lampe au beurre de Yak – HU Wei (Francia/Cina)

Breathe me HAN Eun-young (Corea del sud)

– Proiezioni speciali

Ain’t Them Bodies Saints – David Lowery (USA)

Les Rencontres d’après minuit – Yann Gonzalez (Francia)