Cappuccetto Rosso Sangue | Le favole si tingono di nero
Come diceva Dylan Dog in un suo vecchio almanacco: “Tutte le fiabe sono un po’ horror”. Inizialmente la favolistica era destinata, non solo a bambini, ma anche ad un pubblico adulto. I personaggi descritti (orchi, streghe e mostri di varia natura) non erano proprio adatti ad un pubblico di bambini e il fatto che molti degli avvenimenti fossero presi da fatti di cronaca realmente accaduti rendeva tutto più inquietante. Riprendendo spunto da questa idea originale la cinematografia ha rispolverato un filone che, come visto a partire da Alice In Wonderland di Tim Burton, sembra portare enormi incassi. Infatti oltre al film della Hardwicke sta uscendo Beastly di Daniel Barnz, tratto dall’omonimo romanzo di Alex Flinn, una rivisitazione moderna e giovanilistica de La Bella e La Bestia. Si vocifera inoltre che Tim Burton abbia presentato il progetto di una rivisitazione della Bella Addormentata di nome Maleficent, in parole povere la storia vista con gli occhi proprio della regina cattiva.
Ma il cinema non è nuovo a questo genere di film, tra i più conosciuti c’è sicuramente In Compagnia
dei lupi (1984), diretto da Neil Jordan, che vede fra i protagonisti Sarah Patterson e Angela Lansbury. In seguito alla morte della sorella, uccisa da un branco di lupi, Rosaleen si trasferisce dalla nonna, i cui racconti terribili e affascinanti servono a metterla in guardia da queste creature inquietanti, la cui presenza costante (anche fuori campo, in quanto continuamente e ossessivamente evocata) si configura nell`irrisolta ambivalenza di predatore e preda, cacciatore e cacciato. Il vero lupo, scoprirà la ragazza in un epilogo sospeso tra orrore e compassione, è quello che ha "il pelo dentro, e l`unico modo per superare il timore del lupo è di farci lupi noi stessi". Tratto dal racconto di Angela Carter "La camera di sangue", il film cerca d`indagare le paure, i desideri, le pulsioni e le scoperte legate alla sfera della sessualità da parte di una ragazza. Si tratta, sostanzialmente, di una versione "horror" dalle suggestioni psicanalitiche della favola di Cappuccetto Rosso, dove il "lupo cattivo" rappresenta un`esplicita metafora della "bestia” e cioè il male che alberga in ogni uomo. Da notare lo svolgimento della storia che inizia e si conclude ai giorni nostri, presentandoci la protagonista in preda a un sonno molto agitato: l`intero film coincide con il contenuto del sogno, ambientato in un`epoca "fiabesca", il quale contiene altre storie (le "favole" della nonna e della stessa Rosaleen), quasi in una costruzione a "scatole cinesi".
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Ma non solo cappuccetto rosso è stato preso di mira dal cinema, altre favole famose infatti sono diventati pellicole cinematografiche. Amanti criminali è un film del 1999 diretto da François Ozon. Il film si basa su un poema scritto da Ozon assieme a Marina de Van, a sua volta ispirato dal poema di Arthur Rimbaud "Nuit de l’enfer". La pellicola, dai toni gotici, attinge direttamente dalla fiaba di Hansel e Gretel creando una variante morbosa e voyeuristica. Nelle provincia francese, due adolescenti di nome Alice e Luc decidono di uccidere un loro compagno di scuola, la cui unica colpa è aver dimostrato interesse nei confronti di Alice nel modo sbagliato. Spinto dalla ragazza, Luc uccide il compagno di scuola portando il corpo nel bosco, per poterlo seppellire. Ma una volta nei boschi, Alice e Luc vengono rapiti da un uomo senza scrupoli, che li sottopone alle più disumane torture fisiche e psicologiche paventando l’intento finale di mangiarseli.
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Lorenzo Colapietro