Sandrelli regista |  L’esordio della grande attrice

Il 7 maggio esce nelle sale italiane, distribuito da 01, il film Christine – Cristina di Stefania Sandrelli, presentato fuori concorso alla scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma.
L’esordio alla regia dell’attrice italiana è su un film ambientato nel Medioevo e incentrato su Cristina da Pizzano, una letterata italiana che visse in Francia prima dell’Umanesimo tentando di affermarsi come poetessa nonostante i molti ostacoli.
E’ un film su una donna ( “sedotta e abbandonata” anche lei, come la giovane Agnese nel film interpretato dall’attrice Sandrelli), quasi sconosciuta nel panorama letterario italiano, raccontato e interpretato da un universo femminile e familiare: oltre alla regista donna, il ruolo di Cristina da Pizzano è interpretato da sua figlia Amanda Sandrelli, sofisticata attrice italiana, lanciata da Massimo Troisi e Roberto Benigni nel film Non ci resta che piangere del 1984, dove interpretava la parte di una graziosa dama rinascimentale, incantata dalle performance di Fratelli d’Italia e Yesterday.
Prodotto con due milioni di euro in collaborazione con Rai Trade e con il contributo del Mibac, nel cast compaiono anche Alessio Boni, indimenticabile Matteo di La Meglio Gioventù di Marco Tullio Giordana e Alessandro Haber.
Tra le più importanti attrici italiane, la Sandrelli, Leone d’oro alla Carriera nel 2005, è la prima ad essere passata dietro la macchina da presa: diretta da registi come Pietro Germi, Bernardo Bertolucci, Ettore Scola, nel cinema ha esaltato con i ruoli interpretati ( l’adolescente siciliana Agnese in Sedotta e Abbandonata di Pietro Germi, la giovane Adriana in Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli) la grazia e la fragilità delle donne, denunciando gli stereotipi ancora presenti nella società italiana degli anni Sessanta, come il delitto d’onore, ma anche le difficoltà e l’impossibilità delle donne a raggiungere una sostanziale emancipazione. Per questo il suicidio di Adriana nella scena finale di Io la conoscevo bene sembra la soluzione, quasi inevitabile, per la ragazza arrivata a Roma per cambiar vita e vittima inconsapevole di personaggi volgari e arrivisti che gravitavano nel mondo della pubblicità e del cinema. Ma a lei si deve anche uno dei finali più intriganti e divertenti della storia del cinema italiano: il sensuale piede in Divorzio all’italiana.