Cinecittà, next stop Warwick
| Appunti d’oltremanica

Uno sguardo fugace al cinema da una prospettiva d’oltremanica rivela, a cavallo fra il nono e il decimo anno di questo nuovo Millennio, un interesse crescente per il cinema indipendente, i festival locali e transcontinentali, e per le realtà cinematografiche del passato, del presente, e dell’immediato futuro.  

È  stato un anno molto ricco per quanto riguarda la produzione cinematografica; l’anno dello scandaloso Anticristo di Lars Von Trier – estetizzato e psicologicamente estetizzante; Vincere di Marco Bellocchio che ha rivelato il lato oscuro (?) del Duce; Inglorious Basterds di Quentin Tarantino; Los abrazos rotos di Almodovar; Das Weise band (The White Ribbon di Michael Haneke); e infine l’ultimo film di Jim Jarmush The Limits of Control presentato al Festival del cinema londinese, e uscito nelle sale l’11 dicembre scorso – ovviamente cito solo alcuni film …- la lista sarebbe troppo lunga…e non basterebbe il 2010 per elencarli… 

Alle spalle ci lasciamo un 2009 che ha assistito alla crescita delle produzioni cinematografiche più giovani, nuove, esotiche. Dubai è al suo sesto film festival, e Abu Dhabi al terzo, il che, chiaramente, mette in evidenza l’interesse del mondo arabo per l’industria cinematografica (soprattutto se si considera anche il successo del Tribeca Film Festival di New York). Il Doha Tribeca si è tenuto a Dubai dal 29 ottobre all’1 novembre e, oltre alla presentazione e proiezione di film come Jasim (Peter Webber); Capitan Abu Raed (Amin Matalqa, Giordania) Dohawa (Raja, Tunisia), si sono tenute sessioni di masterclass sulla regia di Elia Suleiman che ha contribuito in maniera significativa all’evento anche da un punto di vista pedagogico. L’approccio pedagogico è un fenomeno più generale: è l’era del Visual Turn e, nelle università anglosassoni e americane, le risorse cinematografiche vengono applicate all’apprendimento di altre materie, soprattutto quelle letterarie, e all’insegnamento delle lingue (da segnalare la tavola rotonda sull’importanza di materiali cinematografici nei corsi di lingue organizzata da Tania Convertini della Indiana University e Chiara De Santi della University of Wisconsin-Madison per la conferenza internazionale dell’American Association for Italian Studies (AAIS) prevista per il prossimo aprile 2010 ad Ann Arbour (Massachusetts); ma anche la conferenza della Bristol University tenutasi a giugno dello scorso anno e organizzata dal dipartimento di Lingue e letterature straniere).  

Da Dubai a Londra: è da non perdere il London Film Festival del corto dall’8 al 17 gennaio 2010, con un focus tutto nostrano…(lorostrano)…! Sempre a Londra ci sarà la mostra di Peter Campus, pioniere del Video art e autore di ‘Three Transistions’, al British Film Institute dall’11 dicembre al 14 febbraio. In produzione sono da segnalare Carlos the Jackal di Oliver Assayas (la storia di un rivoluzionario venezuelano); The Descendants’ di Alexander Payne (già autore di Sideways) che in quest’occasione ci proporrà un adattamento dall’ omonimo romanzo di Kaui Hart Hemmings. Ritorna poi il mito dell’Esorcista con una mini serie in cui lo scrittore del romanzo omonimo, William Peter Blatty, girerà alcuni episodi del remake del film di William Friedkin (1973). E ancora letteratura e cinema per Michael Winterbottom e il suo adattamento del romanzo di Martin Amis London Fields pubblicato nel 1989. Ken Loach, invece, sarà sul grande schermo con Route Irish ambientato a Bagdad. 

Bello e ricco questo nuovo anno che si apre con tante novità, ma anche con uno spiraglio di luce per il cinema indipendente, nonostante la crisi successiva al credit crunch. Nell’ultimo documento dell’ UK Film Council viene riconosciuto leggittimanente ai film lo status di forma d’arte, e soprattutto viene messa in evidenza la necessità di sostenere la produzione dei giovani registi. Sempre nel contesto dell’indie cinema (alias ‘cinema indipendente’ nel paese della Regina) si registra una diminuzione del pubblico nelle grandi sale, mentre è possible al contempo assistere a un boom della produzione e vendita di DVD, una situazione che inevitabilmente ci fa ‘puntare i riflettori’ sul futuro dei metodi di distribuzione: sale o salotti? Ai posteri l’ardua sentenza.  

Uno sguardo al passato, uno sguardo nostalgico al cinema di ieri (non trapassato): furoreggia The Queen of Spades [tr. La dama di picche](1949) di Thorold Dickinson, ispirato al racconto omonimo di Alexander Pushkin (1833), nei teatri di tutto il Regno. Ritornano i ‘B Films’ inglesi, a cui è dedicato un ampio programma di proiezioni al British Film Institute incorniciato da una pubblicazione del Professor Brian McFarlane intitolato The British ‘B’ Films. Quello dei B Films è un fenomeno tutto inglese, iniziato negli anni trenta con echi fino ai più recenti anni settanta (da ricordare The Blue Lamp, 1950; The Big Noise, 1934; To the Public Danger, 1948; Flat Two, 1962; Killer’s Moon, 1978), un’espressione nazionalistica della produzione cinematografica inglese prevista dal Cinematografic Films Act (1927): inglesi gli attori, i registi …e ovviamente, gli incassi. 

Per quanto riguarda il ‘cinema da leggere’, interessanti sono soprattutto le novità editoriali; oltre allo studio sui B Films di McFarlane, ci saranno: Screen Epiphanies, una raccolta di interviste sulla regia di Scorsese, Figgis, Danny Boyle e molti altri; Books Horror Zone: The Cultural Experience of Contemporary Horror Cinema, un’esplorazione dei film horror in relazione ad altri generi e contesti socio-culturali, a cura di Ian Conrich; Cinematic Fictions: The Impact of the Cinema on the American Novel Up to the Second World War di David Seed, un libro interessante su come il cinema abbia influenzato la produzione letteraria anglo-americana del secondo dopoguerra; Story of the Scene di Roger Clarke, svela le storie e i retroscena di 80 sequenze mitiche del cinema mondiale. 

Proiezioni, festival, mostre e pubblicazioni: questo 2010 inizia bene qui nel Regno Unito, e in questo inizio si intravede un anno ricco di eventi e occasioni del cinema e per il cinema. 

 

Mariarita Martino Grisà per Cinemonitor | Warwick University