Tra grande e piccolo schermo | CVG
Cinema e videogiochi. Questa accoppiata trent’anni fa avrebbe fatto scalpore per alcuni, mentre per altri non avrebbe avuto senso: come si poteva accostare un’arte ad un passatempo elettronico? Ma ora, sembra che questo connubio mediale, reputato tanto assurdo in passato, sia diventato un rapporto dialettico di cui entrambi i media non possono fare a meno. Infatti questa relazione, grazie anche al ruolo di tramite svolto dalla rivoluzione digitale, ha modificato (e continua a modificare), attraverso un mutuo scambio l’aspetto, i contenuti, lo stile e gli strumenti espressivi sia del videogioco che del cinema.
Chi di voi non ha mai visto Matrix? Il film dei fratelli Wachowski sintetizza appieno questo simposio: Matrix è un classico lungometraggio del genere sci-fi, ma presenta un modo di raccontare gli eventi e di rappresentare le scene d’azione con lo stesso stile spettacolare e dinamico del canonico videogioco d’azione (la controparte elettronica dell’action-movie) ambientato in un contesto fantascientifico.
E` successo anche il contrario: un esempio è la serie videoludica di Resident Evil , che è diventata una saga cinematografica, alternando film discreti a realizzazioni meno riuscite. Questo episodio è uno dei tanti che conferma l’esistenza di cross-medialità a 360° presente tra i due media audiovisivi: capita molto spesso che si concepisca uno stesso soggetto sia per il cinema sia per il videogioco. Il recente Avatar (2009), prodotto e diretto da James Cameron, è stato creato seguendo questo modus operandi: oltre alla controparte cinematografica ne esiste anche una trasposizione videoludica destinata al mercato dei videogames.
Questa situazione ha creato un nuovo modo di studiare e intendere entrambi i media che ha interessato sia i games studies che la critica cinematografica. La testata on-line CVG – Cinema & videogiochi (http://www.cinemaevideogiochi.com) si propone di analizzare i due media attraverso questa nuova ottica. CVG fornisce un ottimo resoconto sulla cultura cinematografica, televisiva e videoludica recente. Ma l’aspetto cardine di questo sito web è la volontà di analizzare nello specifico, attraverso l’analisi degli effetti di fenomeni rivoluzionari come la convergenza o la rivoluzione digitale, i risultati e le derivazioni della crossmedialità che si è instaurata tra cinema e videogioco.
Nel panorama odierno sono pochi i siti italiani dopo Videoludica (http://www.videoludica.com/) e il blog di Matteo Bittanti (http://www.mattscape.com/) capaci di trattare in maniera approfondita argomenti del genere. CVG bilancia perfettamente i contenuti cinematografici e quelli videoludici: non si avrà mai l’idea che il sito sia un luogo dove si parla solo di cinema o solo di videogiochi. C’è un equilibrio tra le due tipologie di contenuti: qui il lettore medio, il nostalgico cinefilo o il videogiocatore incallito possono trovare pane per i loro denti e rimanere tutti soddisfatti.
Ci sono moltissimi articoli, editoriali, speciali, recensioni, tutto scritto in modo semplice e comprensibile. Inoltre tutti i materiali presenti sul sito sono suddivisi secondo categorie pratiche, chiare e facilmente consultabili. Un altro grande pregio del sito è il fatto di essere aggiornato costantemente, fornendo sempre sulle proprie pagine le ultime novità.
Per queste sue caratteristiche Cinema e videogiochi è diventato un buon punto di riferimento sulla rete; è attivo sin dal dicembre 2006, un vero e proprio record per una iniziativa del genere in Italia. Il sito è una di quelle iniziative che fortunatamente va controcorrente rispetto alla refrattarietà tecnologica e culturale che caratterizza il contesto italiano. Simili progetti, di solito, durano poco o, comunque, finiscono per dare materiale e informazioni incompleti o che non sono al passo coi tempi, fino a che non vengono completamente dimenticati e lasciati a loro stessi (la rete è piena di esempi simili).
Inoltre il sito ha un proprio canale video, CVG Tv, dove viene trasmesso un breve programma che tratta d’attualità videoludica e cinematografica, analizzando le ultime uscite e discutendo le tendenze più recenti di entrambi i media. Poi CVG Tv offre una chicca che ameranno sicuramente i videogiocatori di vecchia data: c’è una rubrica dedicata al retrogaming (il movimento tecno-culturale che coltiva la passione per i videogiochi di vecchia data), che ogni settimana porta sullo schermo le vecchie glorie che hanno reso grande il medium del videogioco.
Dal punto di vista tecnico CVG è essenziale, scarno, senza troppi fronzoli e con gli argomenti e i contenuti sempre raggiungibili in ogni sezione: l’ideale per una testata on-line e per una fruizione pensata per una vasta schiera di utenti. Gli unici aspetti tecnici che convincono poco sono l’uso di un carattere troppo piccolo e la presenza di una immagine come sfondo che poco si amalgama con la struttura e i colori del sito.
Paolo Orabona