Come è nata la città di Colleferro? Come sono state progettate ed ideate le città italiane tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento? A spiegarcelo è “Città Novecento”, l’interessante documentario di carattere sociologico ed architettonico, diretto da Dario Biello e prodotto da Filmedea, con la coproduzione dell’Istituto Cinecittà Luce, primo episodio pilota di un progetto di ricerca dedicato alla Città di Fondazione.

Presentato alla scorsa edizione della Festa del Cinema nella sezione Riflessi, il racconto filmico è una versione visiva e nostrana del saggio “The City” di Robert Park (1925): un’opera sociologica in cui il regista svela, attraverso le testimonianze dirette di filosofi, come Massimo Cacciari, di storici e critici d’architettura, quali Emilio Gentile, Claudia Conforti, Marzia Marandola, Luigi Prestinenza e Antonio Pennacchi, alla sua ultima apparizione, come sono state create le città italiane, in particolare quella di Colleferro, in diverse tappe storiche, nell’Italia giolittiana, fascista, postbellica e democristiana. Come analizzato e spiegato dal filosofo Cacciari, le città italiane sono state progettate riproponendo o il modello del villaggio di famiglia o quello di fabbrica ricreando soprattutto in quelle di fabbrica una comunità organica perfetta dove a dominare è l’etica del lavoro come accaduto in quelle di Colleferro, Bagnoli, Terni e Piombino con la creazione di case per gli operai e per gli impiegati.

L’incipit del documentario è affidato alla recitazione della poesia “L’alberello” di Gabriele D’Annunzio a cura di Alessandro Haber mentre cammina nella piccola cittadina ferroviaria di Segni Paliano di fine Ottocento ritratta con colori rosati e delicati della stessa tonalità dei visi dei cittadini: dell’umanità che caratterizzerà la nascente sociologia urbana. Come nel modello della città di Chicago, che tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, era il più importante distretto industriale degli Stati Uniti e che con i suoi cerchi concentrici aveva originato lo sviluppo urbanistico gravitante intorno al loop, in quello di Colleferro, città di fondazione e non di rifondazione, il villaggio industriale segna il modello della città industriale dove “chi comanda è l’azienda, il “loop” parkiano.

«”Città Novecento” è un’opera di sperimentazione e ricerca con la quale vogliamo raccontare le città come luoghi nei quali fare impresa, innovazione, architettura e socialità identitaria, un viaggio che inizia dalla fondazione dei villaggi della rivoluzione industriale del XIX° Secolo e intende spingersi fino alle città della rivoluzione spaziale del XXI° Secolo», così il regista ha spiegato la sua opera. In sala il 14, 15 e 16 marzo.

Alessandra Alfonsi