Le copie e la crisi | Strategie distributive

Negli ultimi anni il mercato cinematografico in Italia (ma lo stesso vale per gli altri paesi) agisce come una mayonnaise impazzita, nel senso che si assiste a una proliferazione senza regole, dove in genere vince chi riesce a collocare più copie nella stessa settimana. Mentre un tempo era saggia politica uscire con un numero calibrato di copie, che veniva maggiorato a seconda di un buon passaparola da parte degli spettatori, oggi questa prassi è minoritaria perché il frenetico incalzare di molteplici uscite settimanali riduce ogni spazio. Non è un caso che esaminando il mercato della distribuzione nell’ultimo semestre si verifica l’esiguità di pellicole che riescono ad accrescere la propria tenitura, specie per quanto concerne i cosiddetti film di qualità. Tra i rarissimi che abbiano allargato il numero di copie rispetto alla prima settimana, possiamo citare A Dangerous Method di D. Cronenberg. Uscito con 121 copie, registrando la media copia più alta del weekend, nella seconda settimana è cresciuto a 168 copie. Tuttavia, essendo partito con un numero limitato, non è riuscito alla fine dello sfruttamento ad andare oltre l’incasso complessivo di 2.400.000 euro. Avrebbe potuto incassare di più, qualora fosse uscito con un numero maggiore di copie? La risposta è affermativa, se lo compariamo con un film uscito nello stesso periodo, anch’esso presentato alla Mostra del cinema di Venezia, Carnage di Polanski. Infatti quest’ultimo, uscito con 350 copie alla fine ha incassato 3.600.000 euro, ovvero 1.200.000 euro in più di Carnage. 

Nella maggior parte dei casi esiste dunque un rapporto direttamente proporzionale tra incasso complessivo e numero di copie. E’ altresì evidente che nel pianificare il numero di copie si dovrà tenere presente il potenziale mercato del singolo film. Difatti non ha senso investire tot, se si presume di incassare meno di tot. Così pure esiste un rapporto ormai consolidato sui tempi di programmazione delle singole pellicole: il ciclo di sfruttamento reale di un film in sala si attesta in media attorno alle 3 settimane. Oltre le quali gli incassi si riducono sino ad annullarsi. Come in ogni settore anche qui possono esistere le eccezioni, ma sono sempre più rare. Un’altra ragione per partire con un buon numero di copie dipende anche dalla necessità di sfruttare al massimo l’investimento pubblicitario, il quale si gioca nelle settimane precedenti l’uscita e di regola si esaurisce già dopo la prima settimana in sala. 

L’andamento attuale del mercato vede due generi di programmazione: la prima, riservata alle pellicole di impostazione tipicamente commerciale, la seconda riservata ai film di qualità, vedi l’esempio dei due titoli sopra citati. Il primo tipo di programmazione, vedi il caso de I soliti idioti o del recente Immaturi, parte con un numero di copie elevato, tra le 450 e le 600 nella maggioranza dei casi. La programmazione riservata ai film di qualità si attesta su un numero di copie sensibilmente più basso, nei casi ottimali tra le 250 e le 350. 

Osservando i risultati dei film di qualità, non solo italiani, distribuiti nel periodo settembre–dicembre 2011, si verifica un andamento pressoché costante nel rapporto numero di copie-incasso complessivo. I film usciti con un numero di copie inferiore alle 150 raramente superano un incasso complessivo di 1.000.000 di euro. Al contrario, le pellicole uscite con un numero di copie superiore alle 200 registrano sovente un incasso complessivo superiore al milione di euro e in vari casi superiore ai due milioni. Da sottolineare che il rapporto numero di copie-incasso dipende ovviamente dalla riposta del pubblico, per cui se un film non piace non saranno le copie a salvarlo. E’ tuttavia vero il contrario: se un film piace sarà proprio il numero di copie a farne lievitare l’incasso. 

Ecco qualche esempio, per alcune delle principali case distributrici italiane:

01:
Il villaggio di cartone, di E.Olmi, 01, 79 copie, incasso 390.000
Quando la notte, di C. Comencini, 145 copie, incasso 520.000
Terraferma di Crialese, 230 copie, incasso complessivo 1.650.000 euro
Scialla, di Bruni, 01, 300 copie, incasso 2.400.000
Le idi di marzo, di G. Clooney, 253 copie, incasso 3.500.000  
Bar sport, di M. Martelli. 368 copie, incasso 2.850.000  

Medusa:
Il cuore grande delle ragazze, di P. Avati, 300 copie, incasso 1.660.000
This Must Be the Place, di P. Sorrentino, 332 copie salite a 368, incasso 6.100.000
Midnight in Paris, di W. Allen, Medusa, 424 copie, incasso 8.000.000

LuckyRed:
La kryptonite nella borsa, di F. Piccolo, 137 copie, incasso 900.000.