Alice nella città ed Every Child Is My Child ONLUS sono tornati a collaborare per Cultural Hope: 6 masterclass con ospiti d’eccezione che hanno l’obiettivo di mettere al centro il tema del riscatto attraverso la cultura e l’impegno del cinema, della musica e dello sport nel diffondere messaggi fondamentali per le nuove generazioni. L’ospite della seconda masterclass è stata Veronica Yoko Plebani: canoista, snowboarder e triatleta italiana paralimpica, medagliata in Coppa del Mondo e agli Europei di Paratriathlon. Di seguito la recensione del docu-film “Corpo a corpo”.
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“Corpo a corpo” è il titolo del docu-film di Maria Iovine e Veronica Yoko Plebani, presentato ad Alice nella Città nella sezione Panorama. Il racconto biografico dell’atleta paraolimpica di Triathlon, ripercorre i due anni di preparazione verso Tokio 2020, ma non solo. Il binomio corpo-mente è incalzante scena dopo scena fino a raggiungere l’apice con il traguardo di Veronica in Giappone. La prima esperienza di lungometraggio per Maria Iovine, già madre del prezioso documentario “In her shoes”, è un toccante successo. In veste di regista e sceneggiatrice, Iovine riesce a ritrarre una giovane donna pura e schietta, dolce e forte, estroversa e riservata, determinata a rialzarsi e a correre sempre più veloce.
È l’energia di Veronica ha tenere il fil rouge della sua vita e della sua carriera. Veronica Yoko Plebani, infatti, nasce atleta non lo diventa. Sin da piccola spazia dallo snowboard, all’atletica, dalla danza, alla corsa. A 15 anni, però, viene colpita da una meningite batterica che le toglie l’uso delle mani e dei piedi e le lascia profonde cicatrici, visibili e non. La giovanissima Yoko però non si arrende e corre la maratona di New York, riprende gli allenamenti e diventa giorno dopo giorno la donna che è oggi. L’emancipazione che Veronica trasmette allo spettatore è quella dai limiti che si trasformano in mezzi, gli stessi che le hanno permesso di tagliare traguardi straordinari. Tuttavia, Yoko si ritrova spesso a lottare contro l’immagine che giornalisti o influencer le affibbiano: “la bellissima atleta”, “i suoi occhi blu come l’oceano” …
In uno spezzone del documentario Veronica è a Trastevere presso la Casa Internazionale della Donna e lì parla del concetto di estetica, un’ideale capace di svilire il vero talento di una professionista e costringerla all’interno una bellezza che paradossalmente rende invisibili. Ho avuto l’occasione di intervistarla e di chiederle personalmente come sia riuscita ad abbattere questa assurda invisibilità: «Fagli dimenticare che sei donna» mi ha risposto. Veronica si è Laureata in Scienze Politiche con una tesi sulle pari opportunità delle donne nello sport e nella vita è una saggia femminista. “Corpo a Corpo” è un gioiello da tenersi stretti, un documentario indirizzato a tutti, una scuola di vita in grado di ispirare determinazione ma anche semplicità, un dinamico viaggio attraverso le difficoltà, sempre a testa alta.
Zoe Votta