C’è molto cinema francese nella pellicola diretta da Francesco Crispino e realizzata in collaborazione con l’Istituto “E. De Amicis” di Florida a Siracusa. Solare e sognatore: “Cosa verrà” è un progetto pedagogico e ambientalista promosso dal Miur e Mic, presentato in anteprima mondiale ad Alice nella città e ora nella selezione ufficiale ai prossimi Nastri d’Argento.

Il regista fotografa in un bianco e nero lucido la scuola al tempo del Covid o meglio del “Covidi” come viene chiamato dagli stessi studenti siciliani. E lo fa attraverso i racconti dei ragazzi di una terza media che, ancora in piena pandemia, ritornano in classe dopo la Dad con la mascherina disinfettando le mani mentre seguono le lezioni.
Sono racconti inevitabilmente condizionati dall’ansia del Covid, ma le loro riflessioni, in particolare quelle di Eric e di Alice, per citare solo quelli principali, sul futuro, sull’amore e sull’amicizia sono comuni a molti ragazzi della loro età.
E proprio in questo la pellicola si ispira al cinema francese con connotazione pedagogica, in particolare, a “La classe” di Laurent Cantet. Come non rinvenire un riferimento quando i professori affrontano in una classe multietnica, come quella francese, le problematiche sociali. Certo il richiamo è evidente, ma la leggenda di “Colapisci”, che gli studenti stanno riproponendo per le prove teatrali, c’è solo in quella siciliana di Crispino.
Alessandra Alfonsi