Un inferno kafkiano | La storia di Claudiu Crulic
Tra le "perle" dell`ultima edizione Medfilm Festival, figura anche una preziosa opera di animazione, Crulic, the path to beyond. Si tratta di un incredibile esperimento di lungometraggio-documentario di animazione che si avvale di tecniche di varia natura (decoupage, filmati girati con uno smartphone, fotografia, disegno…) per raccontare una storia, quella del rumeno Claudiu Crulic, autenticamente e tragicamente vera. La voce narrante è postuma e malinconica e appartiene allo stesso protagonista del film, vittima di una vicenda giudiziaria che ha dell’incredibile.
Non è certo la prima volta che gli autori scelgono di affidare alla voce dall’aldilà del personaggio il compito di timoneggiare un racconto che altrimenti non avrebbe la stessa forza evocativa. Si veda ad esempio Viale del tramonto o American Beauty. Così come non è una novità che si parli di malaburocrazia e malagiustizia, ma ci sono film che ti lasciano addosso quella sensazione che il mondo in cui vivi sia tutto sbagliato e che ciò che è accaduto a "quello" sullo schermo potrebbe accadere anche a te, in un amen kafkiano.
La storia è quella di Claudiu Crulic, cittadino rumeno 33enne che, dopo un estenuante sciopero della fame per un crimine che non ha commesso, muore in un carcere polacco. Arrestato per un piccolo furto mai provato, decide di richiamare l`attenzione delle autorità polacche e rumene sul suo caso di ingiusta detenzione attraverso una serie di azioni di protesta. Ma ogni tentativo di convincere le autorità della sua innocenza viene ignorato sistematicamente, fino alla morte. Solo in seguito al suo decesso inspiegabilmente un ministro rumeno si dimetterà.
Una vicenda attuale che la regista Anca Damian racconta con un sottointeso messaggio di denuncia. Non si tratta di recitare il classico j`accuse ma affermare, una volta di più, come il "sistema", nonostante la Romania sia entrata nella democratica e garantista Unione Europea già da qualche anno, possa ancora diventare un insormontabile Moloch, tanto da fagocitare l`individuo e la sua capacità di esprimersi, ribellarsi e lottare per le sue libertà. Come Asterix ed Obelix nei palazzi del potere romano, Crulic è infatti vittima di un perverso gioco a rimpallo tra poteri forti, fino a soccomberne.
Con uno sguardo tenero e ironico ma allo stesso tempo distaccato, la "voice over" di Claudiu ci racconta la sua giovane vita spezzata, tra le promesse dell`amore e quelle di un futuro migliore, attraversando perfino situazioni paradossali come il recupero del proprio cadavere, una formalità da sbrigare in fretta a spese oltretutto della sua famiglia. Di momenti tragici e pesanti il film ne mostra parecchi, senza però deprimerci o fare del facile vittimismo.
E’ un`esperienza incredibilmente interessante vedere Crulic cimentarsi con il graphic novel per raccontare un fatto realmente accaduto dal grande impatto umano ed emotivo. Una via ancora poco sperimentata dal cinema tradizionale che a dispetto dei costi elevati dell`animazione, può comunque permettersi il lusso di realizzare effetti speciali e scene roboanti grazie all’immaginazione e al disegno. Presentato al Festival di Locarno in Agosto 2011, il film ha recentemente vinto il premio Amnesty International al festival del documentario di Copenhagen.
Monica Straniero