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A che servono gli artisti? A restituire dignità agli emarginati, agli sfruttati e alle prostitute, come l’artista Fabrizio l’ha restituita, “addolcendole” la morte, ad una giovane fanciulla nella ballata “La canzone di Marinella”, dedicata ed ispirata all’omicidio di una donna nel Tanaro.
Fabrizio De André. Principe Libero non è però il biopic sull’artista De André, che scrive ballate sui reietti, sugli emarginati sociali, ubriaconi, assassini e bombaroli, ma il racconto dell’uomo De André, sul figlio ribelle di un avvocato che rimanda lo studio di diritto privato, sull’allievo anticonformista di una scuola cattolica, sul marito di Puny, la donna più bella di Genova, prima sposata, ma mai abbandonata per creare una nuova forma di famiglia, allargata e bucolica, sul tifoso del Genoa, sull’amico di Paolo Villaggio, di Fernanda Pivano, di Luigi Tenco, sul padre di Cristiano. Le sue ballate, da “Rimini” a “Hotel Supramonte”, che lo hanno reso il più importante cantautore italiano, sono solo la colonna sonora della storia dell’uomo De André.
Il centro del racconto, come ha dichiarato lo stesso regista Luca Facchini, è la ricerca della propria libertà, personale e professionale. Ma la storia dell’uomo De André ha inizio invece dall’evento più drammatico che ha macchiato la sua vita di cittadino libero: il rapimento, insieme alla moglie Dori Ghezzi, nella sua amata Sardegna dopo una meravigliosa panoramica iniziale sul mare e sulla terra sarda. Un biopic divertente, vedi le performance teatrali con Paolo Villaggio mentre cantano la ballata “Il Fannullone” o i commenti ironici dell’attore ai titoli degli album, perché “Tutti morimmo a stento” è effettivamente un titolo che esprime serenità, delicato, come la passeggiata sul litorale tra Fabrizio e il figlio Cristiano, e commovente, come l’abbraccio tra Dori e De André dopo il rapimento.
Tre ore gradevoli di una pellicola ben recitata: “superlativa”, come l’ha definita Dori Ghezzi, la recitazione di Luca Marinelli e di tutto il cast: su tutti Gianluca Gobbi, che interpreta Paolo Villaggio, e altri giovani interpreti di formazione teatrale, come Daniel Terranegra. Evento speciale, proiettato al cinema nei soli giorni del 23 e 24 gennaio, Fabrizio De André. Principe Libero è il miglior film italiano di questi ultimi tempi, che sulla falsariga di La meglio gioventù, rappresentando la storia di un uomo, impiegato in una scuola e diventato poi uno dei più importanti cantautore del Novecento, offre un affresco sulla storia d’Italia e della sua musica.
Alessandra Alfonsi