Amadio: giornalista e regista | Critico Vs Regista?
Campo-controcampo, muto-sonoro, b/n-colore, pellicola-digitale, dissolvenza di apertura-dissolvenza in chiusura, flashback-flashforward, commedia-dramma. Sempre affascinanti e immaginifiche le antitesi e le dicotomie del linguaggio cinematografico. Ma forse quella più avvincente, carismatica, enigmatica è tra il regista e il critico cinematografico: tra l`autore e il pubblico di riferimento più attento e più colto.
Rapporto costruttivo? Creativo? Lesivo? Deleterio? Dannoso? Molte le ricerche condotte su questo campo anche da alcuni giornalisti cinematografici che hanno analizzato l’incidenza economica determinata da una recensione positiva o da una stroncatura.
Ne abbiamo allora parlato con Stefano Amadio, giornalista e direttore responsabile di CinemaItaliano.info, testata dedicata al nuovo cinema italiano, che con il suo ultimo mediometraggio Due contro due sta partecipando a molti festival cinematografici. Amadio, sceneggiatore e regista di molte altre opere, come Accliss del 2002 presentato al Festival Cinemadamare e Mala Tempora, suo primo lungometraggio, ci ha rivelato che "l’aver affrontato il ruolo di regista non può che aver avuto un`influenza positiva. Si riescono a interpretare e apprezzare molti aspetti dei lavori degli altri, produttivi, di direzione degli attori, di scelte relative al film, che altrimenti vengono fatte solo sulla teoria. Non per tutti è così, ma credo che, in tutta onestà (indispensabile comunque per fare il giornalista di cinema), a me abbia dato e darà sicuramente un aiuto lavorare, ogni tanto, nel cinema dall`interno. Fare l`autore di film (scrittura e regia) è di certo più divertente che valutare i film degli altri. A mio parere, nel primo conta molto la creatività e si può essere disonesti nel secondo sono più importanti la conoscenza e l`onestà".