Tredicesima edizione | Dal 29 aprile al 7 maggio
Attesissimo, anche quest’anno si svolge a Udine il Far East Film. Giunto alla sua Tredicesima Edizione, dal 29 aprile al 7 maggio ci farà godere dell’arte cinematografica dal sapore tutto orientale. Il Festival, organizzato e curato dal Centro Espressioni Cinematografiche, più che un evento diviene sempre più un vero e proprio “progetto”, elaborato e ben arricchito nella programmazione, grazie al quale si promuove una cultura che giunge a noi dall’altra parte del Globo, con lo straordinario effetto di ridurre distanze culturali col mondo orientale, riavvicinare tra loro gli stessi Paesi asiatici che vi partecipano e aprire nuove opportunità di scambio, ricerca e conoscenza, in un clima frizzante e variopinto. L’esplorazione asiatica prenderà la sua traiettoria attraverso la proiezione di 87 film, di cui 50 nuovissimi titoli in concorso selezionati tra 450 visionati, giunti da 12 paesi del continente. Produzioni dalla Thailandia, Taiwan, Filippine, Vietnam, Singapore, Malesia, Mongolia (new entry), e poi ancora in grande presenza quest’anno la Cina con 8 film, Hong Kong (7), Corea del Sud (12) e Giappone (11).
Tra i numerosi ospiti del Festival Lady Sato Keiko produttrice giapponese meglio conosciuta sotto l’identità maschile di Asakura Daisuke, ospite specialissimo. Pioniera del genere erotico nipponico, memore la sua casa di produzione Kokuei, nata nel 1956, il Festival le ha voluto dedicare il focus sui “Pink Eiga“, una sezione di 16 pellicole erotiche d’autore che ripercorrono le trasformazioni del “Pink” negli ultimi cinquant’anni, sino ad oggi con il recentissimo musical pink Underwaterlove di Imaoka Shinji. Un’attenzione alquanto meritevole verso questo filone cinematografico spesso ingiustamente sottovalutato, ma che in realtà è testimone di trasformazioni, di stili, atteggiamenti e costumi nell’arte della seduzione e del rapporto uomo – donna in ambito sessuale. Ricordiamo, ad esempio, Memorie di una Geisha, il film è di produzione americana, ma tutto incentrato su una storia asiatica in cui si ricorda quando le donne cinesi più belle venivano deportate in Giappone per servire da schiave di lusso e soddisfare i soldati giapponesi, in un periodo storico in cui l’Impero giapponese si espandeva. Il debutto in Cina di questo film fu bandito, per diversi motivi, le scene facevano ritornare alla memoria il passato da schiavitù sessuale forzata delle donne cinesi, mentre stranamente nell’occidente e in Italia la visione del film ha aperto una conoscenza “fraintesa”, del tutto diversa, perché le belle movenze della geisha, quella raffinata sudditanza alle esigenze maschili, sono state interpretate come un modello più avvincente di femminilità, ovvero l’arte maestra della seduzione.
La seconda sezione speciale è sorprendente, “Asia Laughs”, una retrospettiva sulla commedia asiatica: come ride l’Estremo Oriente? La curiosità giunge spontanea innanzi a un popolo che da sempre sa controllare le proprie emozioni, e a testimonianza di ciò un repertorio cinematografico in cui il rigore e le espressioni cupe e seriose solitamente lasciano poco spazio alla risata. Ma la comicità a quanto pare esiste anche in Asia, e i 22 film scelti come tributo alla commedia, dal cinema muto sino agli anni Novanta, toglieranno ogni nostro dubbio. Attesissimo ospite è Michael Hui, attore/regista, omaggiato come maestro della moderna commedia hongkonghese.
La prima serata del Festival presenterà l’anteprima europea di Welcome To Shama Town del regista Li Weiran, ospite atteso, è un film d’azione in cui si vede una Cina sconosciuta catapultata in un Oriente del vecchio West. Seconda proiezione è il film horror presentato alla Berlinale Night Fishing del coreano Park Chan-wook, (autore del leggendario Lady Vendetta). Infine sarà la volta in assoluta anteprima di The Lost Bladesman di Alan Mak e Felix Chong. La scorsa edizione del Festival ha contato 50.000 presenze, stando ai numeri, questa del “13” non dovrebbe deludere!
Patrizia Miglietta