Scade il 15 giugno il bando di partecipazione a Filmfestival sul Paesaggio, che si terrà dal 21 al 29 luglio a Polizzi Generosa e altri luoghi del Distretto Culturale delle Madonie (PA).

Queste le due sezioni di concorso:

1) “Il paesaggio bene comune da preservare”
La sezione è riservata a filmati dedicati a luoghi e comunità che esprimano l’universale concetto di diritto alla bellezza che dovrebbe appartenere ad ogni essere umano e che ogni paesaggio dovrebbe portare con sé. Paesaggi salvaguardati che trasmettono emozioni, sentimenti, storie, miti e narrazioni che plasmano l’identità culturale di una popolazione. Paesaggi usurpati e devastati che influiscono negativamente sulla crescita civile e culturale delle persone. Il Paesaggio come bene comune da difendere e tramandare alle generazioni future. Alcuni temi che gli autori possono sviluppare sono: tutela del paesaggio, della biodiversità, delle civiltà pastorali e agrarie, dei castelli e dei borghi medievali, dell’acqua, la cementificazione del territorio, i paesaggi della ceramica, del sacro, della scrittura e delle narrazioni. Possono partecipare filmati di finzione, documentari, docu-film e filmati di animazione. Durata massima 30’ per filmati di finzione, documentari e docu-film. Durata massima 15’ per i filmati di animazione. I video possono essere inviati solamente su supporto DVD.

2) “Il volto umano come paesaggio racconta gli incontri”
Il paesaggio è cosa mangiamo, produciamo, costruiamo, respiriamo, incontriamo. Tutti i giorni incontriamo volti: per strada, in treno, sui posti di lavoro. Volti consueti del nostro paesaggio quotidiano a cui spesso non prestiamo attenzione ma che sono portatori di storie, di pensieri, di progetti. Geografie di volti umani, cariche di identità
culturale e di storie personali e collettive. Aprire gli occhi e ‘vedere l’altro’ come punto di partenza per l’elaborazione di una visione etica e di un nuovo paradigma di convivialità sociale e politica. L’altro può essere lo straniero i cui diritti sono poco o per nulla tutelati perché visto come un pericolo per la propria identità e per il proprio benessere ovvero la persona che non incontreremo mai perché morto nei viaggi della disperazione o perché respinto verso quegli stessi paesi dai quali stava tentando di fuggire, in violazione di quel diritto d’asilo che dovrebbe essere uno dei capisaldi della cultura giuridica europea e che la Costituzione italiana (art. 10) tutela quale diritto fondamentale dell’individuo. Narrare questo paesaggio dei volti sottesi in questi incontri, significa tracciare la mappa di una geografia umana diversa aperta alla comprensione e alla condivisione. Durata massima 15’. I video possono essere inviati solamente su supporto DVD.