L’angolo di Michele Anselmi
Solo per una settimana al cinema, da mercoledì 23 novembre, poi su Netflix dal 23 dicembre, diciamo sotto l’albero di Natale. Arriva “Glass Onion – Knives Out”, ovvero il seguito di “Cena con delitto” che nel 2019 totalizzò in tutto il mondo la bellezza di 313 milioni di dollari. Netflix ha annusato l’affare, scucendo più soldi della concorrenza, in modo da assicurarsi altri due capitoli. “Glass Onion”, suppergiù “cipolla di vetro”, è il secondo: più ricco ed esplosivo del primo, ma anche meno “alla” Agatha Christie nel clima generale, pure un po’ tirato per le lunghe, 140 minuti sono troppi. Tuttavia prende, specie quando, con abile mossa, il regista e sceneggiatore Rian Johnson, il quale prima dei titoli di testa chiede agli spettatori di non rivelare troppo (non userò quella brutta parolina italianizzata dall’inglese), rovescia di colpo le dinamiche degli eventi, facendo partire un altro film, più appassionante.
“Glass Onion” è dedicato ad Angela Lansbury, che compare in un amichevole cammeo, e certo il regista s’è divertito a disseminare il film di partecipazioni illustri, anche fulminanti: penso a Ethan Hawke e Hugh Grant (altre mi saranno sfuggite). Al centro dell’intrigo, di nuovo, il detective americano di origini sudiste Benoît Blanc, incarnato da Daniel Craig, finalmente libero dai completi e dai gadget di 007.
Blanc è un elegantone vecchio stile, assai vanitoso e forse non così brillante come dice di essere. Magari invece ci fa, per non allarmare. L’uomo si ritrova invitato in una sontuosa dimora su un’isola greca che appartiene al magnate supertecnologico Miles Bron, un mix tra Elon Musk e Jeff Bezos. Sette gli invitati, otto con Blanc, tutti ex soci e amici del facoltoso padrone di casa che vive in un lusso sfrenato, esibendo chitarre di Paul McCartney, sculture glaciali di Bansky, musiche scritte apposta per lui da Philip Glass, per non dire del pezzo più pregiato, segretissimo, avuto grazie all’emergenza Covid: “La Gioconda” di Leonardo.
Naturalmente gli invitati, cinque donne e tre uomini, non capiscono bene il senso di quel rendez-vous: Bron vuole solo celebrarsi o c’è qualcosa sotto? La risposta è semplice, infatti Blanc, perlopiù vestito di bianco e morbido lino, dovrà presto fare i conti con un primo omicidio e poi un altro…
Se con “Cena con delitto” il regista/sceneggiatore americano aveva reinventato, spiritosamente citando, un certo cinema giallo/noir di ispirazione britannica sui temi dell’avidità e della vendetta, qui si perde, mi pare, quell’ironia, a vantaggio di uno spettacolone ricolmo, specie nel finale, di effetti speciali digitali, con fervorino ecologico. Probabilmente s’è voluto fare le cose in grande, persino troppo. Ma l’atmosfera, tra amorale e cinica, è ben resa e gli attori convocati stanno al gioco, ciascuno definendo anche fisicamente il carattere dei rispettivi personaggi: da Edward Norton, che fa Bron, a Kate Hudson, da Janelle Monáe a Jessica Henwick, da Dave Bautista a Kathryn Hahn, da Madelyn Cline a Leslie Odom Jr.
Michele Anselmi