Il lato oscuro del Rinascimento | By Tom Fontana
Il RomaFictionFest 2011 ha reso omaggio a Tom Fontana creatore de I Borgia, la serie scandalo che racconta la leggenda nera della famiglia più potente e immorale della storia d’Italia. Una sorta di famiglia mafiosa ante-litteram, come lui stesso la definisce, al centro di potere, intrighi, violenze, guerre e manovre politiche.
Prodotta con un budget di 30 milioni di dollari, uno dei più alti mai impiegati per una produzione europea, I Borgia è sbarcata dai primi di settembre su Sky Cinema. 12 episodi per un vortice tra lussuria e fede, incesti, tradimenti e redenzioni. Una storia avvincente e suggestiva che si sviluppa in un periodo, quello rinascimentale, segnato da una grande rinascita culturale: fu l’epoca di Leonardo Da Vinci e Michelangelo, di menti illuminate e di un fervore intellettuale senza precedenti. Ma anche l’era di Machiavelli, dell’illegalità dilagante, di guerre incessanti e di depravazione.
Una serie potente, che cattura. Sontuosa e curata nei minimi dettagli mostra sfarzose ricostruzioni della Roma rinascimentale e del Vaticano, scenografie e costumi che fanno rivivere sullo schermo i quadri e la pittura del tempo, mentre la storia dà spazio a tutto il lato oscuro del Rinascimento, con gli scandali consumati nelle stanze papali, raccontandoli senza lasciar spazio all’immaginazione, in maniera cruda e brutale.
Tom Fontana, americano di Buffalo, ha scritto e prodotto serie televisive ’di rottura’ come St. Elsewhere, Homicide: Life on the Street, e Oz, per le quali ha ricevuto numerosi riconoscimenti.
La serie I Borgia arriva sugli schermi televisivi in parallelo ad una versione americana omonima che vede protagonista Jeremy Irons. I due progetti dovevano confluire in uno ma alla fine le produzioni non si sono accordate: avevano una diversa visione della serie. Tom Fontana spiega di aver puntato su un maggior realismo e di aver curato con attenzione la ricostruzione storica degli eventi e dei luoghi, attraverso ricerche su documenti e materiali dell’epoca.
Francesca Bani