Adattare un classico della letteratura al grande schermo non è mai un compito facile, se poi parliamo delle oltre settecento pagine di “I tre moschettieri”, capolavoro di Alexandre Dumas, la sfida si fa particolarmente ardua. Dopo innumerevoli versioni, più o meno parodistiche, realizzate in vari Paesi del mondo, questa volta la produzione ritorna in mano francese. Il regista Martin Bourboulon dirige un film in due parti, di cui la prima, dal titolo “I tre moschettieri – D’Artagnan”, esce in sala giovedì 6 aprile. La trama è fedele all’opera originale, ma aggiunge talvolta qualche elemento inedito. Siamo nel 1627. Il regno di Francia, cattolico, è sull’orlo di una guerra di religione contro le forze protestanti interne al Paese, sostenute dalla corona d’Inghilterra. In questo clima di tensione il giovane d’Artagnan (François Civil), ventenne della Guascogna, parte alla volta di Parigi per realizzare il suo sogno: diventare un moschettiere del re Luigi XIII (Louis Garrel). Appena arriva a destinazione, a causa del suo carattere insolente, attacca briga con tre dei moschettieri del re, Athos (Vincent Cassel), Porthos (Pio Marmaï) e Aramis (Romain Duris), che lo sfidano a duello. Mentre si accingono a combattere, però, vengono attaccati dalle guardie del cardinale Richelieu (Eric Ruf), e sono costretti a fare squadra per contrastarle, diventando amici. Proprio Richelieu, fedelissimo del re, trama con l’affascinante Milady (Eva Green), sua spia, per indebolire il potere della corona. Toccherà così ai tre moschettieri, quattro con l’aggiunta di d’Artagnan, proteggere il regno francese.
La sceneggiatura lavora di semplificazione rispetto al romanzo di Dumas, con ottimi risultati, non snaturando mai l’opera originale. Ne risulta infatti un racconto fluido, in cui il filo narrativo non si perde mai, nonostante le tante vicende che i protagonisti si trovano a dover affrontare. La storia riesce a prendersi i suoi tempi, senza andare troppo spedita. Non mancano però veri e propri momenti da film d’azione, in cui, grazie anche all’enfasi della colonna sonora, il ritmo si fa più intenso. Questo accade nei duelli con la spada tra i moschettieri, oppure nell’inseguimento a cavallo tra d’Artagnan e l’antagonista Milady. Il film ricrea bene l’atmosfera dell’epoca grazie alla scelta di girare su set reali ed alla fotografia, dai toni dell’ocra e del blu, che crea un’immagine imperfetta e sgranata, lontana dall’alta risoluzione tipica dei blockbuster. All’interno del cast, scelto con cura e che spazia da attori emergenti ad altri più noti, spiccano particolarmente Vincent Cassel, che dipinge un Athos malinconico e tormentato, ed Eva Green, che fa diventare Milady una femme fatale, misteriosa e seducente. Questo primo capitolo è un adattamento ben realizzato e può sicuramente piacere al grande pubblico, anche a coloro che non hanno letto il romanzo originale. Non ci resta che attendere la seconda parte, intitolata “I tre moschettieri – Milady”, la cui uscita è programmata nel dicembre 2023.
Martina Genovese