Il bambino è il maestro, dal 14 ottobre nelle sale, distribuito da Wanted Cinema, è un documentario diretto da Alexandre Mourot e dedicato al metodo educativo della pedagogista e neuropsichiatra Maria Montessori che parte dall’esperienza di essere padre, dall’osservazione di un bambino alle prese con la realtà circostante e il suo desiderio di conoscenza. Prima di dirigere il film, Alexandre Mourot ha filmato i suoi figli, osservando il loro modo di esplorare il mondo. Concentrazione, piccole conquiste, curiosità, scoperte, ostacoli, elementi che fanno parte della crescita di un individuo.
Osservare un bambino e il suo senso di stupore davanti a ogni nuovo evento, oggetto o situazione è qualcosa che affascina chiunque, senza aver necessariamente sviluppato un istinto paterno o materno. Con Il bambino è il maestro, Mourot ci offre la possibilità di metterci seduti nell’angolo di una classe e osservare, da un punto di vista privilegiato, il lavoro quotidiano dei bambini. Siamo nella più antica scuola Montessori di Francia, in una classe di bimbi dai 3 ai 6 anni, guidata dall’educatore Christian Maréchal.
Secondo il metodo Montessori, i bambini sono liberi di muoversi, scegliere il loro “lavoro”, lavorare in gruppo o singolarmente, organizzare il loro tempo in piena autonomia. La macchina da presa li segue per un intero anno, il 2015, e, attraverso le loro interazioni con il materiale didattico e tra loro, scopriamo i principi base del metodo pedagogico montessoriano. Ai bambini è concessa piena fiducia, l’adulto/educatore è una figura quasi invisibile, che interviene raramente nel percorso di esplorazione e apprendimento.
Secondo il pensiero di Maria Montessori, l’educazione non dovrebbe limitarsi alla mera ricerca di nuovi metodi per la trasmissione della conoscenza, ma fornire l’aiuto necessario allo sviluppo dell’Uomo. Partendo da osservazioni scientifiche, Montessori ha scoperto che, rispettandone la personalità e offrendogli un luogo “a sua misura”, il bambino può crescere e costruire delle basi solide in termini di autonomia e autostima. Sulla base di queste teorie, nel 1907, Maria Montessori aprì a Roma la prima “Casa del Bambino”, da quel momento il pensiero e le scuole montessoriane hanno avuto una risonanza globale e sono sempre più numerose e presenti in tutto il mondo.
Il desiderio di conoscenza di ogni bambino è innato, ed è incredibile osservare che, concessa loro la libertà di esplorare e muoversi in autonomia, siano in grado di autodisciplinarsi, rimanere concentrati, socializzare. Alla fine del documentario è quasi inevitabile la riflessione sul nostro modo di relazionarci con i bambini, le aspettative, le proiezioni, la pianificazione della loro giornata e degli anni a venire. Per il loro bene, ovviamente.

Chiara Pascali