Il Mercato del Cinema in numeri | Presentazione del Rapporto 2009
Dopo il successo della prima edizione, il mercato e l’industria del cinema italiano tornano a “fare volume”. E’ stato presentato il 26 maggio, presso l’Università LUISS “Guido Carli” di Roma, il Rapporto 2009 sul Mercato del Cinema. L’intento della nuova edizione è quello di proporre un’analisi del mercato e dell’industria cinematografica in Italia, esaminando ogni singolo comparto e tutti i soggetti della filiera.
Il Rapporto torna aggiornato e arricchito di nuovi capitoli che ampliano la ricerca e svelano i dati economici di Festival e Premi, fino ad approfondire i rapporti di forza e i bilanci delle grandi e piccole case di produzione. Tra gli argomenti: il ruolo delle Film Commission, l’affluenza degli spettatori nelle sale cinematografiche, i blockbuster e i flop al botteghino.
Il Rapporto 2009, realizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo con la collaborazione di un’equipe di studiosi e ricercatori, rappresenta un unicum nella pubblicistica italiana del settore. All’incontro sono intervenuti, oltre al curatore scientifico del volume Redento Mori, il Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo Dario E. Viganò, il Presidente della Facoltà di Scienze Politiche della LUISS “Guido Carli” Sebastiano Maffettone, il Direttore Generale del Cinema del MiBAC Nicola Borrelli, l’AD Cinecittà Luce Luciano Sovena, il critico cinematografico Paolo Mereghetti, l’esperto di media e comunicazione Michele Sorice e il Direttore della LUISS Writing School Roberto Cotroneo. A moderare l’incontro, il Caporedattore cultura e spettacolo de «Il Messaggero» Gloria Satta.
La filiera dell’offerta |Alcune cifre del Rapporto 2009
Rispetto al 2008, il monte dei capitali privati destinato alle opere sia prodotte sia coprodotte ha ceduto appena lo 0,38%, mentre quello delle erogazioni Fus ha disperso addirittura il 46,47%.
In Italia negli ultimi dieci anni sono stati prodotti 1.207 film e la media di 120 titoli ogni dodici mesi esprime le potenzialità e le capacità del sistema nel suo complesso. Tutto il settore ruota in pratica attorno a questa attività. Perché sono le case di produzione domestiche ad alimentare gli altri comparti, compreso quello dell’industria delle materie prime, delle lavorazioni pre e post-produzione e a “fare” il mercato.
Nel 2009 il livello di proposta dei cineasti italiani non ha rivelato defaillances consistenti e a testimonianza di un impegno finanziario comunque notevole – per le sollecitazioni di un mercato che esige sempre più visibilità delle opere in temrini di marketing- si è sostanzialmente mantenuto sullo stesso standing anche l’impiego dei loro capitali.
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Veronica Di Tillio