Popolare, sexy, funky, familiare, erudita, divertente e nuova: questi i caratteri identitari della 58ma edizione del Taormina Film Festival, in programma dal 22 al 28 giugno e promosso dal Comitato Taormina Arte con il sostegno dell’Assessorato Regionale Turismo e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale Cinema.

Il Teatro Antico rivive così i fasti e gli splendori, che ha avuto a partire dal VII, quando fu scavato da una roccia, grazie alla nuova linea editoriale del Direttore Mario Sesti: “Al di là della storia e del prestigio tradizionale di questo set straordinario come il Teatro Antico, la domanda che mi sono posto – ha precisato in conferenza stampa Sesti – è quanta gente ha pianto, riso e urlato vedendo gli spettacoli teatrali e quelli dei gladiatori nel Teatro Antico di Taormina.

 E con questa idea base per rendere popolare quella location naturale, collocata nel cuore del Mediterraneo, e per capire quanta gente ancora continuerà a ridere, piangere e urlare vedendo il grande cinema al Teatro Antico, senza distinzioni tra film di serie A e di serie B, è partita la ristrutturazione, in meno di un mese, del Festival, organizzato sì in ritardo rispetto alle precedenti edizioni per la mancanza di risorse, ma con nuove e ricche scelte cinematografiche, che mancavano al principale Festival Italiano dopo Venezia.

Un mix di generi cinematografici, che spaziano dalla commedia all’horror, un’esplorazione di linguaggi cinematografici, di identità geografiche e tematiche, come il focus sulla Russia e le rassegne Filmmaker in Sicilia e il Cinema sopra Taormina, dedicata quest’ultima alle pellicole girate a Taormina con l’inedito L’altro piatto della bilancia con Catherine Spaak, un’unione di incontri divertenti e eruditi, quali le tao class e gli omaggi dedicati al cinema greco del maestro Angelopoulos, e di provocazioni, come Gli anni ’80 la vendetta.

Tutto questo è la nuova edizione del Taormina Film Festival che dedica ampio spazio anche ai professionisti e non del cinema italiano. Si parte con il familismo autoriale dei Castellitto nell’incontro “I Castellito: una famiglia d’autore”, per poi proseguire con serate all’insegna della solidarietà, in linea con il filo conduttore voluto da Tiziana Rocca, nuova General Manager del Festival, con i quarant’anni della commedia di Carlo Verdone, con la plasticità e versalità di Paola Cortellesi e con la scuola siciliana di Isabella Ragonese e Donatello Finocchiaro.

Infine, un omaggio speciale a Lucio Dalla e al suo rapporto enigmatico con il cinema di Kitano e Gus Van Sant, raccontato dal regista Pupi Avati e da suo compagno Marco Alemanno.

Alessandra Alfonsi