Il Pianeta delle scimmie | Rise Of The Apes
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"Voi uomini l`avete distrutta, maledetti per l`eternità, tutti". Con questa maledizione finisce uno dei capolavori cinematografici di fine anni ’60, Il Pianeta delle Scimmie, diretto da Franklin J. Schaffner e basato sul romanzo La planète des singes di Pierre Boulle.
È l`anno 3978: gli astronauti Taylor, Landon e Dodge si trovano in uno stato di ibernazione quando la loro astronave precipita nel lago di un pianeta. Dopo avere vagabondato per un territorio montuoso, scendono in una valle dove incontrano un gruppo di esseri umani dall`aspetto primitivo. Li seguono. E improvvisamente si ritrovano coinvolti in una battuta di caccia: dei gorilla a cavallo attaccano il gruppo di uomini e i tre astronauti che sono con loro. Taylor scopre così che in questo pianeta le scimmie sono esseri intelligenti che hanno sviluppato una civiltà piuttosto evoluta, mentre gli umani, che non sanno neanche parlare, sono trattati come animali utili solo per esperimenti scientifici. Incapace di parlare, Taylor cerca di attirare l’attenzione di Cornelius e Zira, due scienziati, ma riuscirà solo ad inimicarsi il perfido Dott. Zaius, il più importante membro della comunità scientifica del pianeta. Il dottore, intuite le capacità verbali dell’uomo, decide di sottoporlo ad un processo, ma con l’aiuto di Cornelius e Zira riesce a fuggire verso la zona proibita, dove scoprono una caverna piena di manufatti umani. Zaius, con un gruppo di gorilla al seguito, riesce a trovare Taylor e ingaggia uno scontro. Taylor cattura Zaius che ammette di aver capito da tempo che nel pianeta in un`epoca remota viveva una civiltà umana molto evoluta, ma che questa civiltà si sia poi distrutta per la natura malvagia propria della razza umana. Infine Zaius si decide a lasciare libero Taylor, poiché ritiene meglio per tutti se lui semplicemente scompaia. Poco dopo la fuga però egli scopre la Statua della libertà parzialmente sepolta dalla sabbia e capisce finalmente la triste verità: l`astronave, viaggiando alla velocità della luce in modo tale che i suoi occupanti invecchiassero di pochi anni mentre sulla Terra passavano millenni, dopo un lungo viaggio è poi tornata sulla Terra. Evidentemente l`Uomo ha distrutto se stesso e si è decimato a causa di una guerra nucleare, le cui radiazioni hanno reso intelligenti le scimmie e fatto regredire gli umani.
Inizialmente il film venne rifiutato dalla Fox, spaventata dallo sforzo produttivo che richiedeva la creazione
dell’ambientazione, dei costumi e del trucco. Alcuni anni dopo però il cambio di guardia ai vertici diede la possibilità di realizzazione della pellicola che, distribuita nei primi mesi del 1968, divenne subito un cult dissipando tutti i dubbi della casa di produzione. Merito dell’enorme successo va a Franklin J. Schaffner regista del film, ma anche a un adattamento intelligente che tradisce il romanzo originale in più punti per rafforzare l`impatto emotivo della vicenda. Quello che nel libro di Boulle era il Pianeta Soror, nel film non è altro che la Terra, ma il pubblico verrà a conoscenza della verità solo nella sconvolgente sequenza finale in cui Taylor, un fenomenale Charlton Heston, scopre i resti della Statua della Libertà sepolta nella sabbia.

Il successo del film non tardò negli anni ’70 a portare ad un sequel: L’Altra faccia del pianeta delle scimmie, diretto da Ted Post. Brent, astronauta inviato sulle tracce di Taylor che ha scelto di dirigersi nel cuore della zona interdetta senza far ritorno. Brent decide di seguirlo e scopre che la zona, in realtà, è abitata da esseri mutanti devoti ad una bomba atomica dall`enorme potere distruttivo. Le stesse scimmie, le quali sospettano da tempo dell`esistenza di un`altra popolazione, decidono di invadere militarmente la zona proibita; nel finale il coraggioso Taylor, ferito a morte, decide di far detonare la bomba distruggendo così il pianeta.
Nel corso degli anni seguiranno altre tre pellicole, Fuga dal pianeta delle scimmie (1971), 1999 – Conquista della Terra (1972) e Anno 2670 Ultimo atto (1973), che seguiranno la storia originale anche dopo la scomparsa dei protagonisti, usando espedienti come salti temporali e simili. Nel 2001, il visionario Tim Burton decide di girare un remake dell’ormai storico film. Esce così Planet Of The Apes – Il Pianeta delle scimmie. Nonostante gli ottimi incassi la pellicola viene aspramente criticata da pubblico e critica. Tanto da far abbandonare ai produttori il progetto di un sequel.

Dopo anni di silenzio da parte della “saga scimmiesca” il 23 settembre 2011 uscirà nelle sale L’Alba del pianeta delle scimmie, diretto da Rupert Wyatt. Il dottor Will Rodman è un ricercatore di San Francisco che studia una cura per l`Alzheimer, testando le sue ricerche (un siero chiamato T-12) su degli scimpanzé da laboratorio. Uno dei più intelligenti tra gli scimpanzé usati come cavia diviene molto aggressivo e il consiglio di amministrazione, credendo che il siero oltre ad aumentare le capacità cognitive causasse anche aggressività, abbandona il progetto. Il dottore decide di prendersi cura del piccolo orfano portandolo a casa sua e dandogli il nominativo di Caesar, il quale inizia però a mostrare segni evolutivi molto rapidi e una crescente intelligenza. A causa di un incidente con il vicino di casa Hunsiker che aveva avuto un diverbio con Charles, Caesar viene portato in un "riformatorio" per primati. Qui vengono maltrattati e Caesar si ribella, fugge dal riformatorio e ruba dei campioni di siero dall`appartamento di Will; tornato nella gabbia fa assumere tale siero agli altri primati. La rivolta delle scimmie ha inizio.
Lorenzo Colapietro