La Festa del Cinema di Roma sta portando sul grande schermo della Sala Petrassi – per la categoria Grand Pubblic – tanti film dalle tematiche più o meno importanti: in particolare, nella terza giornata del Festival ha spiccato “Il principe di Roma”, un film scritto e diretto da Edoardo Falcone. Il film – che verrà rilasciato nelle sale il 19 novembre – è un omaggio al “Canto di Natale” di Charles Dickens traslando il racconto in una Roma nobiliare del 1829 con protagonista uno splendido e in formissima Marco Giallini che, per l’occasione, ha vestito i panni di uno Scrooge alla romana avido, ricco, egoista e disposto a tutto pur di acquisire un titolo nobiliare.
Tra favola e ironia, il film racconta una Roma divisa e solitaria dove non ci si diverte più e dove, soprattutto, si smette perfino di festeggiare il Natale.
Lo Scrooge-Giallini, nei panni di Bartolomeo Proietti, un uomo di umili origini, ma arricchitosi con astuzia e odiato da tutti, incontrerà anche lui dei fantasmi consacrando l’omaggio al racconto dickensiano, ma rendendoli molto più particolari. Ad accompagnare lo Scrooge di Falcone nel viaggio tra passato, presente e futuro e a metterlo davanti ai suoi errori – costringendolo a fare i conti con la sua coscienza – saranno Beatrice Cenci, interpretata da Denise Tantucci, Giordano Bruno, interpretato da Filippo Timi, e Papa Borgia, che ha il volto di Giuseppe Battiston.
Nel cast tra gli altri, Sergio Rubini nei panni del nobile principe Ottavio Accoramboni, Giulia Bevilacqua in quelli della governante Teta, che ha un ruolo determinante nella “redenzione” di Bartolomeo e Andrea Sartoretti.
“L’ispirazione ai grandi del cinema italiano romano non le ho volute, ma fanno parte di un bagaglio culturale che mi porto dietro e che – inevitabilmente – ha segnato la mia recitazione in modo profondo -afferma Giallini in conferenza. Girare questo film è stato molto divertente, nonostante la solitudine del periodo in cui sono state svolte le riprese con ancora tutte le accortezze legate al covid in atto e con la difficoltà di dover girare in costume riportando indietro le lancette del tempo”.
Il film è un omaggio alla romanità e alla sua nota musicalità vocale e dialettale: in questo, il regista Edoardo Falcone e l’autore delle musiche, Michele Braga, hanno fatto un maniacale lavoro di ricerca sul contesto storico e culturale, oltre che un’approfondita analisi degli strumenti utilizzati nella Roma dell’800. Questo lavoro, nel film, emerge e viene consacrato grazie alla “canzone delle notti insonni” che viene riportata fedelmente dal periodo storico del film. Interessante anche il ruolo dei tre fantasmi che in modo ironico, ma diretto e coerente, mostrano il percorso da seguire per non cadere negli errori del passato e per evitare un futuro triste e solitario.
“Ho scritto pensando a Marco Giallini, scelta obbligata – dice con convinzione Falcone in conferenza – perché incarna una romanità popolare. E dopo la terza volta che lavoro con lui, posso dire che sono proprio recidivo. Lui ha delle caratteristiche a livello attoriale, quel certo tipo di ironia cattiva, che fanno sì che a livello cinematografico ‘Giallini è Roma’“.
Il “principe di Roma” è sicuramente un successo annunciato, soprattutto a Roma. Non ci resta che attendere il 19 novembre per vedere l’intenso Scrooge di Giallini diventare davvero di tutti.

Flavia Arcangeli