L’angolo di Michele Anselmi
È stato “la voce” italiana di tanti, durante la sua lunga carriera di doppiatore, specialmente di Anthony Hopkins e Michael Caine, ma l’elenco è sterminato: Tommy Lee Jones, Christopher Lloyd, Alan Rickman, Gary Oldman, Clint Eastwood… Muore Dario Penne, triestino di nascita, a un passo dai suoi 85 anni, che avrebbe festeggiato il 17 febbraio. È stato anche un bravo attore, ma certo mise al servizio di grandi interpreti internazionali, spesso “all british”, il suo timbro unico: la voce del pensiero arguto, della minaccia soave, della vecchiaia stanca. Con un’abilità pure legata all’età, nel senso che è invecchiato con i suoi “doppiati”: Hopkins ha 85 anni, Caine 89. Da anni, se posso, vedo tutto – film e serie tv – in lingua originale con i sottotitoli, così preferisco; ma Penne aveva una qualità speciale: aderiva, come i migliori del ramo, al volto, ai gesti, ai tic verbali di chi doveva doppiare, riuscendo spesso ad essere tutt’uno col personaggio.
Michele Anselmi