Distribuito da Officine Ubu |  A soli due anni già ragazza di vita

 
 
<< E’ un film dal cuore grande che volge uno sguardo generoso, senza pretese e ottimista sugli emarginati della nostra società, senza giudicarli sul piano morale. Le precedenti esperienze nel documentario dei due registi danno al film una credibilità realistica, trascinando e coinvolgendo lo spettatore nel loro universo. L`interpretazione è superba. I temi universali e il calore umano dei rapporti intergenerazionali trattati nel film avranno un effetto reale sul pubblico delle sale europee >>.
 
Con questa menzione la giuria della Quinzaine des réalisateurs, nell`ambito del 62mo Festival di Cannes, ha attribuito il Label Europa Cinemas come Miglior Film Europeo a Non è ancora domani ( La Pivellina ) dal 14 maggio nelle sale cinematografiche italiane distribuito da Officine Ubu.
 
Nato da una coproduzione italiana e austriaca, è il film più premiato del 2010 con sedici menzioni conquistate nei Festival Internazionali, tra le quali Premio UNICEF – Buenos Aires Festival Internacional de Cine Independiente 2010, Premio Miglior Film al Durres International Film Festival 2009, Premio Speciale della Giuria e Premio Miglior Attrice – Festival di Annecy 2009, Premio Miglior Film e Premio Miglior Attrice – Kiev Molodist International Film Festival 2009, Gran Premio della Giuria come Miglior Opera Prima – Mumbai Film Festival 2009, Premio della Giuria – Festival del Cinema Italiano di Ajaccio 2009, Menzione Speciale – Med Film Festival 2009 Premio Miglior Film – Leeds International Film Festival 2009, Menzione della Giuria e Menzione FIPRESCI – Festival Cinematográfico Int. de Uruguay 2010.
 
La Pivellina è un racconto di finzione sull’abbandono di una bambina nella borgata “pasoliniana” di San Basilio, che a soli due anni si ritrova a vivere come una ragazza di vita, scritto dai documentaristi Tizza Covi e Rainer Frimmel per “mostrare come sono e come vivono i nostri protagonisti, ma non in modo puramente documentaristico… In Italia ci sono molti bambini che vengono abbandonati all’età della protagonista; purtroppo non é un problema che riguarda solo i neonati“. Dopo il documentario Babooska del 2005, i registi, che hanno fondato nel 2002 la casa di produzione Vento Film per realizzare film indipendenti, hanno continuato a lavorare con protagonisti “che riuscivano a essere completamente naturali davanti alla cinepresa” e questa volta con una bambina di soli due anni, interpretata dalla piccola Asia Grippa, “un sacco di cose sono successe spontaneamente. Non si puó dire a una bambina di due anni cosa deve dire e fare. E’ meglio adattarsi alla situazione e al suo umore del momento”.
 
 
Alessandra Alfonsi

 
 
La foto è di proprietà di Officine Ubu