Il responsabile delle risorse umane | Incontra la morte e ritrova la vita
Questo è solo il prologo, forse un po` lungo, dove in una città tormentata dal conflitto israelo-palestinese, la vita comunque scorre e questi accadimenti sembrano farne parte con terrore e sgomenta abitudine allo stesso tempo. Il responsabile, insoddisfatto del suo incarico, lo vive inizialmente con distacco, lo stesso forse con cui guarda ai suoi dipendenti ma anche alla sua vita esistenziale e sentimentale in rovina. Anche un giornalista di un quotidiano locale si aggiunge, incalzandolo nelle accuse e in cerca di scoop, a rendergli il compito ancora più gravoso.
Qui entriamo nel classico road-movie, la vittima è un`immigrata rumena, la salma dovrà essere riportata nel suo paese. Il viaggio sarà lungo, avventuroso pieno di ironia ed amarezza: la console bizzarra, il di lei marito incapace sarà l`interprete, il marito – ormai divorziato – di Yulia, il figlio adolescente ribelle e incattivito dalla solitudine e dalla miseria che ha divorato le ex potenze dell`est europeo, l`autista chiassoso ma saggio… Un remoto sperduto bunker strategico monumento alla perduta gloria militare, ai temi della guerra fredda e alla insensatezza della guerra, sarà, al momento, rifugio dalla tempesta di neve e fortunoso ricovero per il responsabile intossicato dal cibo o dai suoi pensieri.
Ma sarà proprio la compagnia di questa donna scomparsa tragicamente mentre inseguiva il suo piccolo sogno di pace e serenità a far riflettere questa improvvisata comitiva.
E come in una moderna fiaba yiddish, in cui passato e presente s`incontrano, in un lontano gelido villaggio della Romania anche il responsabile delle risorse umane ritroverà la sua umanità. Come giusto sarebbe per chi chiamato a svolgere questo delicato incarico, contraddistinto invece più sovente da un aspro cinismo. Accompagnano questo improbabile ma simbolico viaggio le musiche allegre, chiassose o malinconiche di Cyril Morin, un piacevole incontro fra temi israeliani con misurate contaminazioni tzigane.