Si è svolta ieri alla Casa del Cinema, in un’atmosfera di grande coinvolgimento e in un incontro che ha visto la partecipazione di oltre 250 operatori di settore, la presentazione della Federazione Indi Cinema.
Un progetto scaturito dalla confluenza di numerose realtà significative dell’autorialità, dell’impresa e della professionalità: AGPC, ANAC, Artisti 7607, Artisti Indipendenti 2010, Consequenze Network, FIDAC, PMI Cinema ed con l’adesione di Articolo21, ARCI/UCCA, Federconsumatori , SNCCI. IndiCinema si pone come obiettivo la costituzione di un nuovo modello di sviluppo del cinema indipendente italiano attraverso la costituzione di una solida rete di forze attive ed efficienti.
Trasparenza, pluralismo e nuove dinamiche produttive e distributive caratterizzano il modello proposto, che si impone all’attenzione come forza propulsiva e protagonista degli scenari futuri e dei nuovi assetti multipiattaforma.
Carlo Lizzani, appassionato sostenitore del progetto, ha fornito alcune chiavi di lettura sull’importanza di questa iniziativa. Hanno manifestato un significativo interesse per gli stimoli che possono provenire da Indicinema anche tutti gli altri relatori, tra cui Giulio Scarpati per il Sai, Luciana Caprara per Cinecittà Luce, Santo delle Volpe per il MovEm09, Emidio Greco e Nino Russo per ANAC, Bruno Torri per SNCCI, Carlo Testini per ARCI, e i rappresentanti culturali dei partiti politici – Matteo Orfini (PD), Stefania Brai (RC e Federazione della Sinistra), Giulia Rodano (IdV), Marco Furfaro (SEL). Le forze politiche presenti hanno condiviso il manifesto programmatico e proposto che, in attesa di una nuova legge di sistema, le risorse attualmente destinate a finanziare il cinema attraverso il meccanismo dei ristorni vengano utilizzate per il cinema indipendente. E’ stato inoltre riaffermato il superamento della limitazione imposta dall’art.8 rispetto alle opere 1° e 2° e del reference system.
Il punto di partenza essenziale è realizzare un circuito accessibile per i nuovi linguaggi e la sperimentazione.
E’ stata evidente la convergenza emersa in tutti gli interventi, e la proposta comune di un’azione più incisiva ed efficiente con cui le istituzioni saranno chiamate a confrontarsi.
Riportiamo qui di seguito alcuni dei principali elementi del documento proposto e discusso durante l’incontro di oggi..
Progetto di rilancio del cinema indipendente italiano
La Commissione Europea, nel Libro Verde “Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare”, individua nel mercato complessivo dell’industria culturale e creativa il traino principaledello sviluppo del terzo millennio.
Rispetto a questo orizzonte strategico occorre tuttavia evidenziare che sull’Italia grava il mancatoadeguamento a standard produttivi e distributivi adottati in altri paesi.
L’industria cinematografica italiana risente di una pesante situazione di stallo che da molti annisoffoca gli spazi di crescita dell’intero comparto, ne limita la potenzialità commerciale e penalizzagli impulsi espressivi e creativi, producendo una ricaduta negativa sull’occupazione e sullo sviluppodella piccola e media impresa.
I successi degli incassi ottenuti da un determinato genere di opere, se da una parte trasmettono lapercezione di un settore dinamico e in espansione, al tempo stesso manifestano la chiara subordinazione a canoni espressivi sempre più allineati al linguaggio televisivo e definiti da unmercato distorto, in grado di accettare solo una produzione fondamentalmente monoculturale,relegando tutto il resto (i nuovi linguaggi, la sperimentazione…), a un ruolo marginale e frammentario.
Difendere gli attuali assetti ‐ dovuti in buona parte all’assenza di una moderna legislazione e agliormai inadeguati vincoli strutturali del mercato italiano – equivale ad allontanarsi ulteriormentedalla configurazione di un ecosistema in grado di assicurare un sano equilibrio tra le diversecomponenti.
Si riafferma con determinazione che il Cinema, il sistema dell’audiovisivo, il mercato sonorealmente vivi solo se è viva una sua componente fondamentale: la produzione indipendente.
Nasce da questo contesto, senza entrare in contrasto con l’attuale ampia e legittima attività produttiva, l’esigenza di colmare un vuoto espressivo e di offrirgli lo spazio adeguato.
Oggi, la rivoluzione digitale nel cinema e nell`audiovisivo sta portando all`innovazione dell’interoprocesso di produzione, di distribuzione e di diffusione, consentendo di creare le condizioni perdare nuovo impulso alla ricerca e alla sperimentazione.
L’affermazione di nuovi linguaggi va di pari passo con l’utilizzazione delle nuove tecnologie equesto scenario offre nuove concrete occasioni di spazio e di lavoro rappresentando la spintaprincipale per coloro che vogliono accettare questa sfida moderna e innovativa.
La Federazione Indi Cinema è un progetto scaturito dalla confluenza di numerose realtàsignificative dell’autorialità, dell’impresa e della professionalità, e si pone come obiettivo lacostituzione di uno strumento efficace per realizzare un nuovo modello di sviluppo attraverso lacostituzione di una solida rete di forze attive ed efficienti.
Indi Cinemavuole rappresentare l’elemento aggregante e identificativo di una dimensione espressiva e produttiva aperta a tutti coloro che condividono queste esigenze e i principi ispiratori
che sono alla base del progetto. Punto fondamentale è un rigoroso codice etico che pretendetrasparenza e pluralismo nei criteri di selezione dei finanziamenti e sui nuovi criteri di ripartizionedelle risorse.
IL PROGETTO
Indi Cinemaha come obiettivo la realizzazione di un circuito produttivo e distributivomultipiattaforma del cinema indipendente.
IL MARCHIO
Indi Cinema intende diventare un “marchio” riconoscibile. Un Brand in cui gli imprenditori e gli artisti dell`audiovisivo, gli investitori esterni, i distributori, gli esercenti e i broadcaster possano riconoscersi. Così che investendo nelle opere [Indi] possano riconoscerne la specificità, nell`ottica di sostenere un modello di cinema la cui sfida è la trasparenza finanziaria, l`innovazione linguistica e tecnologica, la riconquista di un pubblico che non sarà un passivo fruitore ma uno spettatore consapevole di partecipare ad un dialogo attivo di rinnovamento culturale.
Il progetto poggia su alcuni pilastri fondamentali
Produzione
Si propone un modello a pianificazione triennale che prevede la produzione di almeno 45 film e 24documentari per ciascun anno solare.
I film dovranno essere realizzati con un costo industriale massimo di 600.000 Euro che si definisce“a micro budget”.
I documentari ad un costo massimo di 125.000 euro.
La scelta del Micro budget non è esclusiva. Non si intende proporre un modello immutabile neltempo, forzatamente confinato al basso budget.
Si propone di generare un contesto produttivo e artistico ben riconoscibile e identificato in una dimensione finanziaria che presenti confini realistici in funzione dell’attuale congiuntura e dei soggetti che possono operare in questo stesso contesto.
IndiCinema ritiene che il modello complessivo abbia ampi margini di crescita e sviluppo, e che possa consentire dopo la prima fase di rivedere al rialzo il tetto della quota produttiva disponibile.
Punti essenziali del progetto produttivo
‐ aumentare i livelli quantitativi della produzione
e quindi
‐ assicurare un sostanziale aumento dell’occupazione che riguarda tutto il processoproduttivo
‐ Una più ampia possibilità d’accesso per la creatività nelle sue varie forme: vere e propriepalestre per la formazione dei nuovi talenti.
‐ Maggiore valorizzazione della formazione.
Il RUOLO DEL PRIVATO
Produttori, artisti, autori e professionisti dovranno collaborare alla realizzazione dei film nella totale condivisione del progetto. Un contesto nel quale il produttore tornerà ad investire nella previsione di avere degli adeguati spazi di diffusione e quindi di avere le ragionevoli possibilità di far valere le doti artistiche del film realizzato e di ottenere un rientro economico.
Gli autori (registi e sceneggiatori) dovranno suggerire e inventare soluzioni narrative compatibili al budget disponibile, nella totale libertà creativa ed espressiva; gli attori parteciperanno al film consapevoli che stanno prendendo parte ad un progetto di grande portata culturale ma con tutte le voci di budget necessariamente contenute e quindi devono, in taluni casi, anche essere disponibili al sistema delle carature così come tutto il cast artistico. I professionisti di comprovata esperienza aderiranno ai film avvertendo anche la responsabilità di contribuire alla realizzazione di una grande palestra per i giovani concorrendo a un valido ed effettivo ricambio generazionale.
La partecipazione congiunta autori/produttori (etc) contribuirà anche a fare in modo che ci sial’interesse a seguire i film in tutte le sue fasi e ad evitare il fenomeno secondo il quale il produttorenon abbia più interesse, nel momento in cui ha realizzato il suo “fee”per la realizzazione del film.
IL RUOLO DELL’INVESTIMENTO PUBBLICO
L’investimento pubblico, nelle sue funzioni prioritarie di riferimento culturale e di supporto finanziario‐economico, deve rivestire un ruolo centrale nel sostegno e nel compito di selezione.
Il sostegno diventa fondamentale nella fase di avvio del progetto; e i finanziamenti richiesti devono avere anche la valenza degli investimenti che il Ministero dello Sviluppo Economico offre nella fase di Startup.
Il modello elaborato potenzierà in misura sensibile gli strumenti di accesso al mercato, agevolando i margini di rientro economico per il privato, stimolando la produzione di reddito per tutte le categorie interessate e non ultimo, consentendo alle Istituzioni pubbliche di raggiungere importanti risultati in termini di crescita occupazionale, miglioramento della qualità culturale complessiva, recupero delle risorse erogate anche attraverso le forme indirette.
La duplice funzione, che investe naturalmente anche una doppia finalità, culturale e industriale, comporta pertanto il coinvolgimento dei due Ministeri di riferimento: il MIBAC e il MISE.
L’intervento di cui chiediamo l’istituzione al MIBAC consiste nella definizione di un fondo speciale all’interno del capitolo “ATTIVITA’ CINEMATOGRAFICHE” del FUS, da destinare al sostegno delle produzioni a micro‐budget.
Anche al Mise si richiede che una quota di tutte le forme di incentivi alle imprese messe in campo dallo stesso Ministero per lo Sviluppo Economico, vengano raccolte in un capitolo espressamente dedicato all’audiovisivo, anch’esso indirizzato al sostegno delle produzioni a micro‐budget e che concorrano a un percorso di innovazione del settore.
Questi Fondi Specialidovranno essere orientati verso una produzione intenta a favorire la massima creatività e al tempo stesso consentire l’accesso al lavoro e alla specializzazione di un gran numero di professionisti superando le attuali limitazioni dell’articolo 8 ‐ che prevede il finanziamento alle sole opere prime e seconde ‐ e anche le limitazioni imposte dal Reference System.
Questo settore dovrà contare su regole diverse:
– il tetto limite di spesa del costo industriale di ciascun film dovrà essere di 600mila euro (costo della produzione e della distribuzione rispettivamente non oltre 80% e il 20%)
– Il sostegno economico diretto dei ministeri (Mibac e Mise) dovrà coprire il 50% del budget del film.
– il film dovrà essere realizzato e distribuito esclusivamente su supporto digitale.
– d’intesa con i sindacati, dovranno essere identificate nuove regole (e non deroghe) che superino i vincoli dei minimi di troupe.
– i film saranno promossi in rassegne speciali nei festival di Venezia , Roma ,Torino , etc
– il contributo dovrà essere restituito allo Stato solo se il film genera incassi e profitti. (nel caso generasse proventi maggiori del contributo assegnato lo Stato potrà rientrare con una quota decrescente degli utili). Tale rientro andrà a rigenerare e /o incrementare la cassa del FONDO PREVISTO per la sezione speciale.
– Prevedere la partecipazione alla realizzazione del film di giovani professionisti appena diplomati.
– consentire l’accesso al finanziamento anche per pacchetti di proposte di più film (presentate da società e/o consorzi di produttori , distributori che godranno in questo modo di una sorta di “economia di scala” nel predisporre un piano di sviluppo e di realizzazione basato su più progetti) .
NUOVI STRUMENTI PER LA DISTRIBUZIONE E NUOVI CANALI PER LA DIFFUSIONE
Il progetto IndiCinema prevede una nuova modalità di proposta commerciale per attribuire maggiore valore alle opere prodotte e agevolarne l’inserimento nei diversi circuiti di distribuzione.
Questione fondamentale è la conservazione dei diritti da parte dei produttori e degli autori dell’opera.
In accordo con i singoli produttori, tutte le opere “Indi” avranno la possibilità di essere accorpate in “bouquet” per poi formulare proposte commerciali più efficaci e attrattive.
Questi pacchetti verranno naturalmente composti attraverso criteri concordati con le stesse produzioni per garantire una potenzialità commerciale più ampia e vincente.
La formulazione di questa proposta deriva dalla consapevolezza che le micro‐imprese, principaliproduttrici di film a budget ridotto, pur costituendo numericamente la maggioranza delle aziendedel settore, risultano essere quelle meno inserite nei canali commerciali di vendita e distribuzione.
Indi Cinema ritiene che questo sistema possa aiutare a superare le strettoie e le difficoltà che le singole imprese incontrano nella commercializzazione nazionale e internazionale dei singoliprodotti.
Nell’ambito della programmazione commerciale si potranno mettere in campo strumenti aggregativi e orizzontali in cui tutte le singole realtà lavoreranno in un confronto effettivo e permanente per sviluppare strategie comuni.
Alla base di tutto il ragionamento sulle possibilità di innovazione, Indi Cinema pone come discriminante la proposta condivisa e la cooperazione leale tra forze che partecipano unitariamente, ognuna secondo le sue specificità e rispettando le singole identità, a un progetto culturale e industriale che determini rinascita e maggiori opportunità per tutti.
Sarà quindi essenziale produrre strumenti di reciproca promozione.
A tale scopo è allo studio la creazione di un organismo con un profilo giuridico appropriato che svolga una vera e propria funzione di piattaforma di servizio.
Tale piattaforma avrà come “mission” quella di facilitare:
‐ la raccolta di investitori esterni per tax credit esterno e per il product placement;
‐ l`incontro tra i ”bouquet di film” e i distributori per l`uscita in sala in Italia,
‐ lo sviluppo commerciale con i broadcaster per le vendite nei vari canali (free tv, pay tv, ecc.), i sales agent internazionali o i distributori esteri italiani per la commercializzazione all`estero.
Inoltre la piattaforma favorirà accordi diretti tra le imprese realizzatrici dei bouquet, i circuiti di sale cinematografiche, le centrali di programmazione, e alcune Tv locali con le quali si stanno perfezionando protocolli d’intesa.
IL CODICE ETICO
Tutte le imprese aderenti alla FEDERAZIONE dovranno attenersi a un codice etico rigoroso per essere meritevoli della credibilità e della fiducia che chiediamo all`intero comparto dell`audiovisivo
e allo Stato.
I produttori dovranno rinunciare, anche se previsto dall`attuale legge, alla deroga alle spese per la distribuzione, mantenendo nel budget del film una quota minima del 20% per la promozione e la distribuzione stessa. La preparazione del film dovrà essere preceduta da un incontro/istruttoria tra la produzione e tutti i professionisti che realizzeranno il prodotto, per condividere le scelte di budget e responsabilizzare tutti i reparti artistici e tecnici, coinvolgendoli in una pianificazione rigorosa che limiti gli extra budget e garantisca il pieno rispetto degli orari di lavoro. La correttezza nell`utilizzo dei fondi pubblici dovrà essere totale, così come il rispetto delle categorie professionali e dei compensi previsti per legge.
Si ritiene che le stesse istituzioni pubbliche debbano essere parte attiva nel controllo dellatrasparenza e della gestione dei fondi stanziati, istituendo un ufficio apposito al loro interno.