Disponibile su Netflix l’austriaco “La casa inquietante”, diretto da Daniel Prochaska, vede quattro ragazzi alle prese con un mistero sovrannaturale. Il lavoro della madre costringe due fratelli tedeschi a trasferirsi in un paese al confine tra l’Austria e la Slovenia. Il fratello maggiore, Hendrik, non riesce ad accettare il trasferimento, soprattutto dopo aver visto la nuova casa che sembra semi-abbandonata. Per Eddi, il fratello più piccolo, invece, la situazione è diversa e fin da subito si abitua alla nuova sistemazione, esplorando con curiosità la natura circostante. Strani misteri avvolgono l’abitazione, dal sale usato per allontanare le lumache che sembra servire a qualcosa in più, fino al sonnambulismo di Eddi. Presto una nuova scoperta darà un senso a tutti gli inquietanti avvenimenti in corso: quarant’anni prima una madre avvelenò i suoi due figli in quella stessa casa e una diceria afferma che l’abitazione sia ancora infestata.
“La casa inquietante” presenta alcuni elementi tipici del genere dell’orrore, dalla casa infestata alla possessione, ma tutto viene presentato in modo tale da non risultare eccessivamente pauroso e rendendo il film accessibile anche a una platea più ampia. Come preannuncia il titolo, la casa più che veramente paurosa risulta solo molto inquietante. Lo spirito del bambino più piccolo si lega subito a Eddi, mostrando di voler comunicare con i nuovi abitanti della casa e il film si trasforma in un mistero da risolvere. Mistero inizialmente difficile, a causa della lingua slovena utilizzata dagli spiriti per comunicare, per questo i due fratelli dovranno ricorrere all’aiuto di due nuovi amici conosciuti in paese per capire la vera natura dei fantasmi e per portare alla luce la verità sugli omicidi di quarant’anni prima. Il film non aggiunge nulla di nuovo al genere, eppure può risultare la scelta giusta per una serata di piccoli brividi che lasceranno lo spettatore dormire sonni tranquilli.
Jasmine Laudato