La notte è piccola per noi è un film uscito da pochi giorni, diretto da Gianfrancesco Lazotti, a mio parere davvero delizioso, anche se posso essere tacciato di conflitto di interesse, avendo partecipato a produrlo. È ambientato in un’unica serata in una sala da ballo e racconta le vite di chi è solito frequentarle, donne e uomini, giovani e meno giovani. Uno spaccato di quotidianità e di umanità al quale non siamo abituati. Fa incursione anche un gruppetto di professoresse spocchiose, venute ad “ammirare” la popolazione ballerina, un po’ come si fa nelle visite guidate allo zoo per vedere le specie rare. Il cast è a dir poco formidabile. Gli interpreti principali sono, in ordine rigorosamente alfabetico: Michela Andreozzi, Francesca Antonelli, Cristiana Capotondi, Tommaso Lazotti, Barbara Livi,Teresa Mannino, la rediviva Alessandra Panaro, Francesca Reggiani, Ruben Rigillo, Andrea Sartoretti, Elena Tchepeleva, la cantante e attrice Thony, il redivivo Philippe Leroy. Andatelo a vedere, ammesso che troviate dove lo proiettano, essendo ahimè uscito in pochissime sale, grazie al boicottaggio dei soliti noti. Vale la pena, sia per le immagini che per la colonna sonora, uno sfavillante revival di canzoni straordinarie che hanno accompagnato la nostra storia più recente e che la voce di Thony rende quanto mai vibranti e attuali. L’unico neo di tutto ciò è il rifiuto della grande distribuzione a farlo circolare. È il segno dei tempi: o fai parte del mainstream o sei tagliato fuori. Il danno non è solo per i film indipendenti, ma per l’intero comparto del cinema italiano. Ecco dov’è il vero buio della notte. Tuttavia l’interesse degli spettatori sta crescendo e la sua vita non si fermerà al buio delle sale, grazie anche a una serie di recensioni parecchio incoraggianti. È la riprova che il cinema sta approdando a nuovi lidi e se il grande schermo ti emargina altri players sono pronti ad accoglierti. Per fortuna.
Roberto Faenza