L’angolo di Michele Anselmi

Bisognerebbe far sapere a Nanni Moretti, per il quale gli italiani non vanno al cinema perché escono “troppi film brutti, anche d’autore”, cioè non i suoi, che oggi, lunedì 7 novembre, “La stranezza” di Roberto Andò è arrivata a 3 milioni e 138 mila euro in undici giorni e “L’ombra di Caravaggio” di Michele Placido a quasi 700 mila euro in quattro giorni. Nella classifica degli incassi giornalieri, l’uno sta al primo posto, l’altro al secondo. Durerà? Non saprei dire. Probabilmente no, ma è un buon segno. Al settimo posto resiste “Il colibrì” di Francesca Archibugi, con circa 2 milioni e 750 mila euro, e vai a sapere se Moretti, che vi recita nei panni di uno strano psicoanalista finalmente coi capelli grigi, lo reputi un film d’autore buono o cattivo.
Rai Cinema, che coproduce tutti e tre i titoli, distribuendo il secondo e il terzo (“La stranezza” è targato Medusa), fa bene a festeggiare, anche perché “Dante” di Pupi Avati ha strappato oltre 1 milione e 600 mila euro al botteghino. Lo so, un tempo sarebbero apparsi incassi medio-bassi, ma oggi, dopo il Covid e col cambiamento di consuetudini dello spettatore, direi che ci si possa stare. Il cinema in sala richiama ancora se i film attirano, e non sto parlando solo di cine-fumetti americani, il che non vuol dire che tutto debba uscire al cinema. Ieri ho scritto un articolo per Facebook e Cinemonitor sul potente “Argentina, 1985” che si può vedere su Prime Video dopo l’anteprima mondiale alla Mostra di Venezia 2022. Ecco, sono strasicuro, per esperienza, che in sala, se fosse uscito, nessuno o quasi sarebbe andato a vederlo.

Michele Anselmi