“Le belle e le bestie. Erotismo e cinema fantastico”, pubblicato da Profondo rosso, analizza uno dei nodi più inaspettatamente attrattivi del fantastique: un discorso sulla “bellezza” o sulla “bruttezza” autentiche, che possono risiedere nell’animo umano e non solo nell’esteriorità, andando inoltre a toccare le corde della passione e della sessualità. Ne abbiamo parlato con gli autori Fabio Giovannini e Antonio Tentori.
Nell’erotismo del fantastico, bellezza e bruttezza si toccano. Perché, più che nelle altre arti, il cinema è riuscito a dire di più su questo incontro inaspettato tra la bella e la bestia?
Fabio Giovannini e Antonio Tentori: Non è certo che il cinema abbia detto di più: anche la pittura e l’illustrazione hanno offerto suggestioni molto interessanti sull’argomento. Ma indubbiamente il cinema consente allo spettatore un coinvolgimento emozionale molto intenso, facendo “vivere”, a chi guarda, incubi, paure, desideri inconfessabili. Fra tutti i mezzi di comunicazione di massa, come scriviamo nell’introduzione, il cinema è stato quello capace di maggior forza emozionale, idoneo a incidere sull’inconscio dello spettatore, sondandone e stimolandone tutte le paure e i timori più ancestrali.
“Le belle e le bestie – Erotismo e cinema fantastico” amplia il vostro “Eros e cinema fantastico”: com’è cambiato il punto di vista, come si è arricchito, nei dieci anni che separano le due pubblicazioni?
F. G. e A. T.: Il punto di vista è rimasto immutato, abbiamo soprattutto aggiornato le informazioni su film più recenti che hanno confermato il nostro punto di partenza. Erotismo e fantastico continuano a intrecciarsi continuativamente. Quello che abbiamo escluso, perché richiederebbe un volume a parte, è l’ormai immenso settore delle serie televisive, dove tra l’altro è stato possibile sperimentare vie più estreme per unire eros e fantastico, con molta più libertà del cinema (al contrario di quanto avveniva fino a pochi anni fa, quando i prodotti destinati alla televisione erano costretti a forti limiti censori).
Le sezioni “Il mostro e la fanciulla”, “Le belle bestie”, “Erotismi gotici”, “A letto con il morto”, “Fantasex” e “Maniaci immortali” trattano il tema oggetto del saggio mediante varie declinazioni. In che modo avete organizzato i vari filoni e i film analizzati?
F. G. e A. T.: Abbiamo cercato di individuare le tematiche ricorrenti e la presenza dell’elemento erotico in specifici generi e sottogeneri del fantastico. Abbiamo anche dedicato un spazio specifico alle “regine del terrore”, cioè le attrici che più spesso hanno portato sugli schermi la sovrapposizione tra sessualità, paura e fantastico. Se nel lontano passato i personaggi femminili erano preferibilmente “vittime”, oggi sono a loro volta carnefici o impersonano figure minacciose. La svolta, probabilmente, avviene molto tempo fa con Barbara Steele, capace di recitare ruoli duplici, dove era contemporaneamente angelo e demonio, ma l’emergere di “mostri” femminili si è moltiplicata soprattutto negli ultimi anni.
Un discorso sul cinema fantastico e l’erotismo non può prescindere da un’attenta analisi sulla pornografia laddove il primo fa immaginare e la seconda dimostra. Qual è il punto di vista del vostro lavoro?
F. G. e A. T.: Nel libro analizziamo la diatriba tra mostrare e suggerire, vedendone un nodo cruciale dei diversi approcci all’erotismo coniugato con il fantastico. Ma non prendiamo posizione in favore dell’una o dell’altra scelta “artistica”. Esistono film assolutamente espliciti, ad esempio nello splatter, che riescono a incastonare perfettamente aspetti erotici e aspetti fantastici, così come altri film raggiungono egregiamente lo stesso risultato senza mostrare nulla o senza ricorrere a effetti speciali.
I percorsi autoriali affrontano, tra le altre, le esperienze di Lynch e Cronenberg, Argento e Gordon Lewis, Jodorowsky e Rollin… Come avete selezionati gli 8 registi? È indicativo che si tratti di registi la cui attività è riferibile alla seconda metà del Ventesimo secolo…
F. G. e A. T.: Senza dubbio l’erotismo si è fatto più esplicito dalla seconda metà del Ventesimo secolo, ma non era assente già nel cinema muto. Anche negli anni Trenta abbiamo notevoli esempi, uno tra tutti “King Kong” con l’innamoramento di un gorilla gigantesco per una fanciulla indifesa (Fay Wray, in ridottissima sottoveste). Con l’allargarsi delle maglie censorie si è potuto osare di più, ricorrendo al nudo e con un picco negli anni Settanta. Non è detto, però, che in termini di erotismo le allusioni del primo cinema fossero meno potenti dell’esplicito mostrare degli anni successivi. Gli otto registi sono stati scelti per una nostra valutazione personale sugli autori più significativi, quelli che maggiormente hanno offerto pellicole dove eros e fantastico si intrecciano. Ma le nostre scelte non esauriscono senz’altro il novero dei cineasti capaci di unire erotismo e fantastico, si tratta solo dei nomi più noti e più evocativi. Del resto in appendice abbiamo aggiunto delle schede su alcuni aspetti particolari, spesso nel cosiddetto cinema di serie B, che hanno i loro registi di riferimento: si tratta dei tanti cineasti della Hammer britannica, di quanti hanno accentuato i caratteri sadici delle storie e dei filoni dichiaratamente sexy o porno (basti citare Gerard Damiano, il regista di “Gola profonda”) dove le sceneggiature introducono chiaramente temi del fantastico.