Il Coordinamento Nazionale dello Spettacolo, si muoverà in direzione di una proposta di legge quadro dello spettacolo che fissi degli indirizzi ben precisi di carattere generale, intervenendo con dei regolamenti che permettano di valorizzare le specificità di ogni comparto.
Lo Stato non deve investire meno, ma meglio, con una gestione più oculata e trasparente del Fondo Unico per lo Spettacolo (circa 500 milioni di euro l’anno). Nessuno deve ridurre il Fus, ma il Fus deve essere riformato, in particolare rivalutando la distribuzione delle risorse economiche.
Tutti i finanziamenti pubblici allo spettacolo devono essere trasparenti attraverso la costituzione da parte dello Stato di una banca-dati nazionale alla quale possano accedere tutti i cittadini, che i dirigenti delle società pubbliche nel settore spettacolo.
Il nostro compito sarà quello di promuovere attivamente una riforma dell’educazione musicale e dei conservatori, a far rinascere i teatri di provincia un tempo detti di gavetta, ad affidare gli enti lirici a persone davvero competenti, o sarà la morte del melodramma, dell’opera, di un patrimonio artistico e culturale per quale un tempo l’Italia era invidiata in tutto il mondo!!!
Ci vuole DETERMINAZIONE, fantasia, innovazione.
Per gli artisti italiani, per i musicisti italiani in particolare, non c’è spazio. Non c’è nessuno che si prenda la briga di difenderli, di valorizzarli!!!
cancellato il ministero dello spettacolo, eccoci in ginocchio a subire i capricci e i ricatti delle multinazionali spalleggiate da agenti che non tengono certo in considerazione i meriti e le capacita’ degli artisti! per loro sono solo pedine di una scacchiera… ma noi, se vogliamo possiamo vincere la partita!
Occorre salvaguardare, promuovere, valorizzare le forme di espressione musicale e di creativita` ancorate alle nostre tradizioni culturali, svolte da complessi costituiti in associazioni e fondazioni riconosciute.
Il teatro italiano è vita, ed è soprattutto cultura! la civiltà di una nazione si misura dal numero dei suoi teatri dal numero dei suoi spettatori e dalla qualita’ dei suoi artisti se i numeri li vogliamo fare davvero!
Il teatro italiano ha alle spalle la straordinaria eredità del teatro greco e romano. E` legato a doppio filo con la storia della nostra cultura: dai giullari al teatro colto e raffinato del rinascimento, da Machiavelli a Goldoni a Pirandello a De Filippo.
Silvio D`amico, ha sottolineato il posto d`onore occupato dal teatro italiano nella civiltà umana.
dobbiamo tutelare questo nostro patrimonio; tutela non vuole dire solo finanziamenti – che certo devono esserci, tutela vuol dire anche saper valorizzare e innovare.
Il teatro italiano ha talenti, quelli che si sono fatti già apprezzare per la loro eccellenza – produttori, autori, attrici, attori, registi, costumisti, scenografi e molte voci nuove pronte a dare il meglio: giovani autori e produttori, giovani attrici e attori devono essere incoraggiati e sostenuti!
Il teatro non deve essere un segmento a se stante del circuito dello spettacolo la sua integrazione nel sistema mediatico contemporaneo è una nuova sfida ed una nuova frontiera.
In particolare la televisione di Stato dovrà riprendere l`attenzione per il teatro di prosa e d`opera, che contribuisca a rivitalizzare i grandi festival teatrali e valorizzi i progetti di scambio di respiro europeo perché il teatro fa circolare le idee e unisce i popoli.
Lo spettacolo va considerato una primaria opportunità di sviluppo del Paese ed una risorsa preziosa per l’economia, per la coesione sociale e l’immagine internazionale del nostro Paese, una linfa preziosa per l’identità nazionale, il patrimonio di una storia e di una tradizione da valorizzare nel mondo.
il futuro del nostro teatro e di tutte le forme di spettacolo è nel coinvolgimento sempre crescente dei giovani.
Ricordate una cosa… il fascino del teatro, quella immediatezza di rapporto che si crea fra il palcoscenico e il pubblico; e’ magia… lo spettatore si fonde con essa per regalarci un dono, la vita sotto tutte le sue forme!
Il Responsabile Nazionale
Massimiliano METALLI