L’angolo di Michele Anselmi
Liam Neeson, ottimo attore irlandese, classe 1952, aveva promesso di smetterla con gli action-movie forsennati nati sulla scia della serie “Taken” che pure l’aveva riportato al successo popolare. In effetti, negli ultimi anni sembrava aver diradato, concentrandosi su storie diverse, meno brutali e di “revenge”, immagino nella scontentezza dei suoi fan (esiste anche un “Made in Italy” girato appunto qui da noi). Eccolo invece tornare suoi suoi passi, bisogna pure campare, con “Honest Thief” del produttore e regista americano Mark Williams, da ieri 22 marzo su Sky non nella categoria a pagamento.
Il titolo in forma di ossimoro, significa “l’onesto ladro”, dice tutto; e in effetti il non più giovane, ma sempre tinto, Liam Neeson rinuncia qui ad essere la “macchina da guerra” dei suoi film polizieschi. Anche se poi è sempre lui: cioè un ex sminatore dei marines che s’inventò, con l’idea di vendicare il padre operaio lasciato sul lastrico dal padrone, un metodo ingegnoso per rapinare banche di media grandezza. Un po’ alla volta ci prese gusto, diventando il leggendario “rapinatore dentro e fuori”.
Tuttavia l’età incombe, in fondo quei 9 milioni di dollari, stipati in un magazzino, non gli hanno dato la felicità; e soprattutto Tom ha conosciuto una donna squisita, Annie, che gli ha ridato la voglia di vivere senza più fare colpi. E qui, mentre il romanticone medita di riconsegnare il bottino all’Fbi e di ottenere uno sconto di pena per poi vivere in pace con l’amata donna ignara del suo passato da svaligiatore, comincia il casino.
“Honest Thief” sembra più la puntata di una serie tv poliziesca che un film vero e proprio, le psicologie sono tagliate con l’accetta e il tutto scorre via senza troppe pretese. Si vede che Liam Neeson ha chiesto di rendere “umano” il personaggio, e infatti le sequenze migliori non stanno nelle sparatorie o negli inseguimenti, bensì nelle dinamiche sentimentali, insomma nelle schermaglie con la graziosa e fresca Annie incarnata da Kate Walsh. Nel cast rispunta anche il roccioso Robert Patrick, visto in tanti film hollywoodiani, ma dura poco.
Per una serata in tempo di “zona rossa” può andare, meglio di certe fiction della Rai o di un talk-show politico su La7.
Michele Anselmi