Caro diario, è mattina e mi sto preparando per andare ad intervistare il mio ex insegnante di American Culture in UCLA. Il suo nome é Benè, e dio se mi dispiace…è gay!


Le mie due coinquiline questa mattina mi hanno preparato la colazione: peperoni, uova, zucchine e tanto formaggio. beh un bel risveglio, no? possiamo vederlo nella foto… poverine si sono adoperate per sfamarmi…devo solo ringraziarle. oh diario, forse non ti ho raccontato che le mie due coinquiline sono una coppia, cioè si, sono lesbiche. non pensavo fosse così divertente avere a che fare e vivere con una coppia per di più dello stesso sesso. pensavo potesse essere imbarazzante in un certo senso ed invece è così divertente soprattutto quando litigano e mischiano inglese cinese e giapponese…eh si…perchè l`una è cinese e l`altra è from Japan.

Comunque, vorrei raccontarti la mia esperienza di ieri sera: mi sono ritrovata in un set. stavano girando una fiction…ma se devo dirti il nome della fiction…sinceramente non me lo ricordo…però te lo farò sapere. Sono andata con un ragazzo che lavora in quella produzione…è stato bello sentire "Action" dal regista…era un sitcom e quindi allegra. purtroppo non ho potuto riprendere la situazione con la mia camera…sai com è…non sembrava cortese…

After the set, me and my friend, ops, sorry, i`m talking in english.

Ok ripeto, dopo il set, io e il mio amico siamo andati a mangiare che io c avevo na fame…e siamo andati in un posto chiamato "Jack in the box", è un tipico fast food…io ho chiesto "potatos"…beh? che c`è di strano? avevo voglia di patatine fritte. ok. in America non chiedete mai potatos se volete le patatine fritte…potreste ricevere di tutto in cambio. in pratica, qui per potatos si intende qualsiasi forma di pasticcio, che sia turco, cinese o altro non importa…se volete le patatine chiedete "French frise", mi raccomando non fate come me…povera piccola ingenua.

Da quando sono qui non faccio altro che mangiare roba fritta, hamburger, cookies per i quali gli americani impazziscono (che poi sono normalissimi biscotti ripieni di gelato)…roba turca, cinese…insomma…posso dirtela come la penso? qua, l`arte culinaria non è proprio passata a farsi neanche una vacanza. Ho preso almeno 4 kili!

La scorsa settimana ho cucinato un piatto di carbonara alle mie coinquiline…beh…hanno leccato i piatti dalla contentezza…porelle…non l`avevano mai mangiata prima d`ora. loro qui hanno le varie salse per condire la pasta ma sono insipide e sensa sapore. mamma quanto mi manchi!

Ieri ho imparato un altro idioma: Hi do??? me l`ha chiesto il cassiere del supermercato dopo aver fatto la spesa…e io ho risposto: " Sorry?" e lui…mi ha spiegato cosa significava. vallo a capire che voleva dire "How are u and what are u doing?"

ma poi mi dicono di studiare inglese a scuola…ma a che serve se poi qui è tutto diverso?? è proprio vero l`inglese si impara sul posto.

Ogni volta che non capite qualcosa, non temete di chiedere di ripetere…gli americani sono contenti quando tu sei interessato alle loro abitudini…e sono abbastanza aperti a ogni tipo di "razza". dite sempre "Sorry" e vedrete che ci sarà sempre qualcuno disposto ad aiutarvi…in questo devo dire che forse american people sono specializzati e forse da ammirare. gli americani non si formalizzano per molte cose e non è strano per loro fare in continuazione amicizie varie, abbracciare ragazze senza malizia, dire ogni qualvolta "Nice to meet you", darti la mano appena si accorgono di non conoscerti…e poi viva le ragazze italiane. ragazze, qui siete le benvenute. loro impazziscono per noi italiane. sarà il nostro inconfondibile accento, la nostra bellissima pronuncia in inglese…bo, sarà quella che attira probabilmente. mettiamoci un po nei panni loro…quando gli americani vengono in italy e cercano di parlare italiano, è così funny! io adoro quando i miei parenti da chicago dicono "C`è bell al ammerica"…mi sembra di sentir parlare Marlon Brando in "The Godfather" (se avete visto il film in inglese).

Comunque dicevo…non c`è da meravigliarsi riguardo il grado di apertura mentale degli americani nei confronti degli stranieri: loro sono circondati da noi starnieri praticamente sempre, vivono con loro dai tempi della colonizzazione, mangiano con loro (questa è l`arte preferita) e rispetto a noi europei non sono affatto maliziosi. cioè…ovvio che si, ma a momento debito.

inavece per quanto riguarda le ragazze è diverso: qui le ragazze sono tutte uguali: tutte barby! oddio si scrive così??? stratruccate in ogni momento, sempre gesticolanti, sempre coi tacchi. ma perchè? e un altra cosa che non mi spiego è il perchè del loro alzare consistentemente la loro voce quando si incontrano, davvero! quando si incontrano tra di loro sembra che non si vedono da anni. non ho ancora capito se sono sorde o se devono necessariamente spettacolarizzare l`incontro. valle a capire.

comunque…mi piace stare qui…mi dispiace solo che non ci siano le mie amiche. ma forse è meglio così…altrimenti non avrei parlato un h di inglese.

Oggi proverò a mandare un altra lettera al manager di Sofia, speriam bene. anzi, se non mi risponde neanche a sto giro, giuro che mi presento direttamente in ufficio, anche a rischio di farmi cacciare.

adesso scappo ad intervistare Benè…lo vedrai nel viedo. see you my dear diary…