“Luca” è il nuovo film d’animazione, disponibile dal 18 giugno sulla piattaforma Disney+, prodotto da Pixar Animation Studios e Walt Disney Pictures. Il lungometraggio diretto da Enrico Casarosa, e liberamente ispirato alla sua infanzia, sta facendo molto parlare di sé. In Italia l’accoglienza è stata particolarmente positiva, complice il fatto d’essere un omaggio alla nazionalità del regista. C’è da dire che anche fuori dai confini nazionali la pellicola sta collezionando recensioni favorevoli. “Luca” è un film in cui l’ambientazione particolare incontra una storia che parla di amicizia e di valori, un connubio che è risultato essere molto apprezzato da parte del pubblico.

Il protagonista è un giovane mostro marino affascinato da quello che più gli è proibito: la superficie. Per lui che vive nel mare, come in una moderna “Sirenetta”, tutto ciò che appartiene al mondo terreno è degno di ammirazione. Proprio come nel grande classico Disney, anche qui il monito arriva dai suoi genitori: vietato uscire dall’acqua; gli umani sono pericolosi. Sarà il ragazzo stesso a sfidare il divieto degli adulti. Quella che doveva essere un’avventura temporanea, però, diventa presto un sogno che si avvera. Fuori dall’acqua, su un’isola non lontana dalla costa Ligure, Luca incontra Alberto, un giovane mostro marino come lui che sogna di costruire una Vespa e girare il mondo (terreno).

Dall’isola i due vedono il grazioso borgo costiero che si affaccia sul mare. Portorosso sembra un piccolo angolo di paradiso tutto da scoprire, e il luogo giusto dove iniziare il loro viaggio. Alberto diviene così un po’ un Lucignolo che trascina Luca nel Paese dei Balocchi. Inizia la loro storia; i due possono confondersi fra gli abitanti del posto perché, fuori dal mare, assumono le sembianze di umani in carne e ossa. Devono però fare attenzione anche alla più piccola goccia d’acqua. Bagnati, rivelerebbero la loro natura di mostri marini. L’avventura dei ragazzi e il film “Luca” si incentreranno proprio sul continuo tentativo di nascondere chi sono realmente, mentre scoprono usi e costumi del posto, nuovi amici e obiettivi sfidanti.

In “Luca” i veri punti forti sono la particolarità dei paesaggi che fanno da cornice alla storia e la costruzione del borgo fantasioso di Portorosso. Il regista non ha nascosto, in questo senso, l’ispirazione data da uno dei grandi maestri delle ambientazioni magiche, Miyazaki, che incontra l’utilizzo nella colonna sonora di alcune delle grandi canzoni italiane degli anni ’60 e ’70. Da Edoardo Bennato a Mina, il paesino viene trasportato indietro nel tempo, conferendo a tutto il film un’aria nostalgica e un po’ vintage. Riguardo la trama forse si poteva dare qualcosa in più, anche se la metafora che vi è dietro è degna di lode: l’importanza di essere ciò che si è realmente, senza nascondersi. Le persone giuste, infatti, ci ameranno esattamente per chi siamo, e non per chi fingiamo di essere.

Chiara Fedeli