“Luciano Ligabue – 30 anni in un giorno”, è questo il titolo del nuovo progetto artistico del rocker emiliano. Un film, scritto e diretto da Marco Salom, che racconta i festeggiamenti di Ligabue nella sua “Campovolo” per la prima volta diventata arena da concerti. Un racconto biografico che mostra l’uomo Luciano dietro l’artista dei record: un intimo viaggio che parte nella sua Correggio e sbarca a Campovolo.
Il film comincia con un lungo e scrociante applauso di oltre 100mila persone che, dopo due anni di attesa, respirano nuovamente quei brividi che solo un concerto – a maggior ragione in un luogo simbolo come Campovolo – riesce a regalare. Fil rouge dell’evento e dunque di tutto il film è “30+2″: infatti la grande festa era prevista nel pieno dell’emergenza da Covid-19. Ed è proprio la paralisi lunga tre anni che ha portato Luciano Ligabue a fare i conti con il passato e scrivere la sua autobiografia, “È andata così – Trent’anni come si deve”.
“Non potendo guardare avanti”, dice Ligabue ai microfoni dei tanti presenti durante la presentazione del film, “ho guardato indietro e ho fatto i conti con il passato: la verità, però, è che trent’anni non ci stanno in un giorno e – inevitabilmente – ho dovuto tagliare momenti di vita meravigliosa vissuta”. Nella sua lunga carriera – iniziata tardi dopo una breve, ma intensa gavetta, il rocker emiliano ha sempre messo alla prova se stesso in nuovi e svariati modi: ha cominciato con la regia del film “Radiofreccia”, passando per la scrittura di un musical basato sulle sue canzoni o ancora la creazione di un balletto sul suo repertorio. “Le cose che ho fatto sono spesso nate da un perché no?”, racconta soddisfatto il buon Luciano, “e tutti questi perché no mi hanno portato, oggi, ad essere qui e vedere il film con voi per la prima volta”.
Luciano Ligabue in questo viaggio, lungo poco meno di due ore, ripercorre il suo passato: tra successi, esoterismo, ricordi di amici fraterni, racconti dei suoi compagni di viaggio e i tanti amici che – duetto dopo duetto – l’hanno affiancato sul palco: parliamo di Loredana Bertè, Elisa, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Mauro Pagani e Gazzelle. “Luciano Ligabue – 30 anni in un giorno” è si un film su un concerto, ma è un racconto inedito del rapporto tra Luciano Ligabue, i suoi collaboratori e il suo amato pubblico: vero protagonista del film.
Ma è soprattutto un film da guardare al cinema. Anzi, meglio, è un’esperienza da vivere assolutamente al cinema: lo è per le immagini di dimensioni simili a quelle dei maxischermi nei live, lo è per l’acustica perfetta che non avresti altrove, lo è per il pavimento che vibra e ti invita a seguire il ritmo, lo è per quella scarica di adrenalina che ti attraversa e, infine, lo è per la naturalezza con cui ti ritrovi a cantare e ad alzare le braccia, urlando contro il cielo o meglio contro il soffitto della sala. Un’esperienza disponibile solo il 20, 21 e 22 marzo nei cinema d’Italia.
Flavia Arcangeli