Delusione Shyamalan | Il suo Avatar affonda

La scomparsa dell`Avatar, l`unica figura in grado di comunicare con gli spiriti e di dominare i quattro elementi Aria, Acqua, Terra e Fuoco ha scatenato una guerra devastante per la conquista del potere. Siamo in un mondo fantastico, abitato da esseri umani, strani animali e creature soprannaturali. L`umanità è divisa in quattro nazioni: Tribù dell`Acqua, Regno della Terra, Nomadi dell`Aria, Nazione del Fuoco. In ogni regno vi sono persone con poteri superiori, i Dominatori, i soli che possono piegare il loro elemento ai loro scopi.

La Nazione del Fuoco nella sua lotta furiosa ha sterminato tutti i Nomadi dell`Aria e sta adesso assediando le Tribù dell`Acqua. In un clima di tirannia la speranza di pace sembra perduta quando due giovani fratelli della Tribù dell`Acqua del Sud – Katara, una Dominatrice dell`Acqua ancora alle prime armi e Sokka, guerriero senza particolari poteri – scoprono e liberano dalla prigione di un iceberg un ragazzino: Aang. Si tratta dell`ultimo sopravvissuto dei Nomadi dell`Aria. Non solo, è lui l`Avatar scomparso, l`unico che ha il potere di fermare la guerra e ricostituire l`armonia.

Inizia così il percorso del giovane Aang che dovrà imparare a gestire, in compagnia dei suoi amici e lottando contro molti nemici, l`immenso potere di cui è dotato…

Avatar: The Last Airbender è un cartone animato statunitense, ideato da Michael Dante DiMartino e Bryan Konietzko, vincitore di Emmy Award, trasmesso e prodotto da Nickelodeon. Il cartoon, che conta schiere di piccoli fan in ogni parte del mondo, ha dato il via ad una trilogia Avatar: La leggenda Aang.

Il film aveva tutte le carte in regola per poter riuscire, nonostante la perdita nel titolo del riferimento ad Avatar a causa del suo più famoso predecessore.

Un celebre regista M. Night Shyamalan, un anime di successo. Un piccolo eroe predestinato (che rimanda ad un giovane Dalai Lama) incapace di portare il peso della sua responsabilità, che pareva l`ideale continuazione dei protagonisti shyamalaniani. Grosso spiegamento di mezzi…
E invece. Nessun ritorno in grande stile del geniale Shyamalan dopo il mezzo fallimento delle sue ultime pellicole. Effetti speciali resi vani. Un 3D arrivato in post-produzione che poco aggiunge anzi toglie al risultato finale.

Siamo sulla scia de La Bussola d`oro e con un casting molto meno azzeccato. Manca l`ironia della versione televisiva. Il piccolo protagonista (Noah Ringer) è inespressivo. I giovani orientali delle Tribù dell`Acqua hanno assunto le fattezze nordiche e statiche del vampiro di Twilight Jackson Rathbone e di Nicola Peltz.  Dev Patel – il ragazzino di The Millionaire – è l`unico che sembra a suo agio nei panni del malvagio Principe Zuko. Si affronta il tema del genocidio che sinceramente pare poco adatto ad una pellicola fantastica per ragazzi. Si cerca di strizzare l`occhio sia al pubblico giovane che agli adulti finendo per deludere entrambi.

Grandiosi tuttavia scenari, costumi e ambientazioni. Chissà che per le prossime pellicole previste non ci sia un cambio al timone…

Francesca Bani