La serie dei record “Mare Fuori”, prodotta da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, è finalmente tornata su RAI 2 con una terza stagione che promette grandi colpi di scena e soprattutto tanta passione. Giunta alla terza stagione, racconta le storie dei giovanissimi detenuti dell’Istituto di Pena Minorile (IPM) di Napoli alle prese con i richiami esterni delle famiglie (nell’accezione più camorristica del termine), le pulsioni tipiche dell’età adolescenziale, i nuovi legami che nascono tra le mura del carcere e il riscatto.
“Mare Fuori 3” apre con l’amore fraterno – quello contenuto nel flashback dei ricordi di Rosa Ricci sul fratello scomparso, Ciro: ed è proprio questo ricordo il fulcro della storia. La giovane Rosa, infatti, entra nel carcere minorile di Napoli per vendicare il fratello, decisa a confrontarsi con colui che per lei è il responsabile di tutto, Carmine Di Salvo. Al contempo, all’interno dell’IPM, i ragazzi – vecchi e nuovi – devono confrontarsi con le dinamiche del passato: tra orgoglio, fratellanze, onore e legami familiari che sono delle vere catene, cercando di trovare la via del perdono, delle nuove possibilità e dell’amore.
La terza stagione dello show di Rai 2 è contraddistinta da una prima parte davvero impeccabile, scritta e recitata ottimamente, e da una seconda che richiama gli stili delle prime due, fatte di teatralità e grandi colpi di scena: un tentativo, questo, che cerca di aggiungere drammaticità ad un capitolo già ricco di momenti crudi, tragici e particolarmente emozionanti.
“Mare Fuori”, con altre due serie confermate, continua ad essere uno show innovativo, moderno e diverso da tutto quello che finora si era visto sulla tv generalista. Diretto da Ivan Silvestrini, è uno show che scava nelle menti e nelle vite dei ragazzi costretti nell’IPM: un viaggio all’interno del background culturale che rende imprevedibile, commovente, angosciante ed estremamente emozionate la narrazione.
Tra nuovi sentimenti, storie e contesti che si configurano nella tridimensionalità dello show rendendolo accattivante e imperdibile, “Mare Fuori” riesce a conquistare un pubblico giovane, dinamico e fresco che può appassionarsi ai personaggi vivendo, grazie ad una attenta regia, una Napoli fatta di quartieri, colpi di armi da fuoco, ma soprattutto dalle quattro mura dell’IPM che si affaccia sull’immensità sconfinata del mare. Dopotutto, dopo le guerre interminabili, le differenze incolmabili e gli amori irrisolti, resta la speranza di un futuro migliore di cui tutti abbiamo bisogno.

Flavia Arcangeli