(Michele Anselmi) Dunque non sono 120 mila ma 80 mila gli euro che percepirà all’anno Piera Detassis, più un cospicuo rimborso spese, per un totale di 20 mila euro “certificati”. Francamente già lunedì pomeriggio avevo modificato la mia nota per Cinemonitor, come si può facilmente controllare, lasciando le due cifre in ballo, in attesa di una precisazione ufficiale (due membri del Consiglio direttivo dei David, da me consultati, avevano parlato di 80 mila euro più rimborso spese; altri due avevano invece confermato la cifra dei 120 mila). Il comunicato ufficiale dice ora 80 mila più il rimborso spese, e ne prendo atto, dopo aver inutilmente cercato sul sito ufficiale dei David l’informazione alla voce “trasparenza”, come pure sarebbe dovuto, trattandosi di soldi pubblici.
Chiarito questo, resta il tema di fondo posto dal sottoscritto. Che poi sono tre.
1) Non è istituzionalmente corretto, secondo me, essere, allo stesso tempo, presidente/direttore artistico dei David e presidente della fondazione Cinema per Roma. L’una cosa esclude l’altra, anche per poche settimane, e invece siamo già a quattro mesi di sovrapposizione.
2) Piera Detassis non collabora con “Ciak”, è il direttore di “Ciak”, il mensile che produce un premio, ovvero i Ciak d’oro, che hanno contenuti assai simili, anche per le categorie professionali in esame, ai David di Donatello. Il fatto che Detassis non presenterà la serata, come è sempre successo, ha un piccolo sapore di cine-ipocrisia.
3) Lo stipendio di Piera Detassis, equivalente a 80 mila euro lordi più 20 mila di rimborso spese, non mi pare comunque di poco conto coi tempi che corrono. Dovrebbe presupporre, a mio sommesso modo di vedere, un rapporto in esclusiva con i David.
Michele Anselmi risponde alla precisazione dei David
