L’angolo di Michele Anselmi

Un altro lutto nel mondo del cinema italiano. Ivano Marescotti è morto nel pomeriggio di oggi, domenica 26 marzo, all’Ospedale civile di Ravenna, al termine di una lunga malattia. Originario di Villanova di Bagnacavallo, in Romagna, aveva 77 anni, compiuti lo scorso 4 febbraio; lascia la moglie Erika e la figlia Iliade. Qui sotto quanto scrissi il 10 febbraio 2022, su Facebook, poco più di un anno fa, quando Marescotti annunciò a sorpresa il suo ritiro dalle scene e dal cinema. Forse era già malato, ma all’epoca nessuno seppe o capì. Le mie condoglianze più sincere alla famiglia. Era uno bravo, versatile.
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Mi dispiace ma son contento. Mi dispiace che Ivano Marescotti abbia deciso di chiudere a 76 anni con la sua vita da attore, peraltro eclettico e non convenzionale, capace di passare dalla commedia al dramma con autorevolezza, anche quando i film venivano così così; ma son contento perché mi pare una scelta saggia, specie in un ambiente, quello dello spettacolo, nel quale nessuno decide mai di ritirarsi, insomma di andare in pensione, di farsi da parte per dedicarsi ad altro nel tempo che resta da vivere.
Ho conosciuto Ivano nel corso della sua lunga e curiosa carriera, mi ha sempre fatto simpatia il suo accento romagnolo (non siamo nati a troppa distanza anche se io sono marchigiano), invece non ho sempre condiviso le sue “tirate” politiche ultrasinistre, pur provenendo lui dal Pci, e tuttavia penso che, come si usa dire con una brutta espressione, ci abbia ogni volta messo la faccia, pure quando si trasformò in un fervente sostenitore del M5S pensando di aver capito tutto. Può darsi che la pandemia e tutto il resto abbia reso meno facile e gratificante il lavoro dell’attore, specie per chi s’inoltra in una certa età, o forse no; in ogni caso le motivazioni addotte da Marescotti sono ragionevoli e condivisibili. Per anni, con qualche malizia di troppo, è stato definito “il prezzemolo del cinema italiano”, per la quantità di partecipazioni. Ma ogni volta ha saputo distinguersi, portando una sua cifra recitativa.