Night & Fog | di Ann Hui

In Effetto notte Francois Truffaut, tra le tante perle dispensate, afferma che basta aprire il giornale per trovare l’ispirazione per un soggetto cinematografico. E’ quello che ha fatto Ann Hui, prima regista donna della New Wave di Hong Kong, con Night & Fog. La vicenda infatti scaturisce da un fatto di cronaca nera familiare realmente avvenuto nel 2004 nella città di Tin Shui Wai. Protagonisti un marito folle e violento e sua moglie, incapace di reagire alle percosse finchè la rovina fisica e morale della famiglia sfocerà nel sangue.
 
Una pellicola che porta shock in cuore, mente e stomaco dello spettatore. Una vicenda vicina, anzi vicinissima alla sensibilità di un’opinione pubblica sempre più tempestata dalla piaga dello stalking e delle violenze domestiche taciute, quelle che restano coperte da silenzio, buio, nebbia. Un cinema della realtà e della società che scruta quest’angolo di mondo con occhio lucido e dolente.
 
Ann Hui sta epidermicamente addosso ai suoi tormentati e tristi personaggi, compie passaggi temporali fluidi con movimenti di macchina semplici ma carichi di forte personalità. Pur sapendo sin dall’inizio come andrà a finire la pellicola, la regista riesce a tenere alta l’attenzione dello spettatore con un climax incessante, che non si attenua neppure nei lunghi flashback di idilliaca vita di coppia novella, salti nel passato che sembrano cristallizzare e far uscire di strada il film. La tensione cresce, si spera sempre in un finale diverso da quello che già conosciamo, finale mostratoci in un ostentato rallenty che incede sul sangue sparso ovunque.

Straordinaria la prova dei due attori principali, degne di nota una fotografia patinata che orchestra con saggezza scorci urbani, campestri, fluviali, domestici, e una colonna sonora fortemente caratterizzata da un piano solo che procede con inesorabile durezza e sotteso fare cullante. Oltre ai temi della mancata emancipazione della donna orientale e dell’indifferenza istituzionale di fronte alla piaga sociale delle violenze domestiche, quest’opera mette in luce l’opposizione tra vita pubblica e vita privata attraverso un marito/padre che appare al mondo come amorevole (porta le figlie in bicicletta, a scuola, a pescare), ma che si trasforma in bestia incontenibile nelle mura di casa.

Night & Fog è quindi un film che contemporaneamente svuota e riempie l’animo della sala, che in Italia non sapremmo realizzare senza evitare eccessi mucciniani, che meriterebbe più visibilità nel nome di una settima arte che educhi alla civiltà.
 
Tommaso Tronconi