Disponibile ora, su Amazon Prime Video, “Magnolia”, il film che nel 2000 consacrò con l’Orso d’oro al festival di Berlino Paul Thomas Anderson, uno dei registi più importanti della sua generazione.
Un’opera corale composta da un cast straordinario. William H. Macy, Juliane Moore, Philip Seymour Hoffman, John Reilly, ed altri che avevano già collaborato con l’autore nel suo lavoro precedente (“Boogie Nights – L’altra Hollywood”, 1997), si spartiscono la scena con altri grandi attori. Tra tutti non si può non menzionare Tom Cruise, in una delle interpretazioni migliori della sua carriera che gli è valsa anche la vittoria del Golden Globe e la candidatura all’Oscar come migliore attore non protagonista.
Le vite di diversi personaggi ruotano intorno a Magnolia Avenue, Los Angeles, in un affresco di storie all’insegna della frustrazione e dell’angoscia che lo stesso Anderson, in un’intervista al New York Times, ha definito come una confessione, nell’accezione cattolica del termine.
La natura spirituale dell’opera è suggellata dalla presenza di due figure che ricordano due angeli custodi, i personaggi interpretati da Riley e Hoffman, un poliziotto ed un infermiere che vegliano su chi li circonda.
Una sacralità celata che viene fuori solo in alcuni momenti, come quello, centrale nella pellicola, di una canzone cantata all’unisono da tutti i protagonisti, a rappresentare, simbolicamente, la condivisione di una natura comune di esseri umani fragili e fallibili, tutti impotenti di fronte agli avvenimenti che succedono e basta. Alcuni vittime delle atrocità dei padri, altri delle loro stesse illusioni.
La sceneggiatura è sorprendente, un intreccio complesso che culmina con una citazione biblica che lascia lo spettatore sbalordito. “Di cose strane ne accadono”, questo è il mantra che risuona nella testa dello spettatore, dall’incipit al finale, in una “ring composition” che termina, come ogni confessione, con un intervento divino risolutivo.
Per questo gusto per le coincidenze, oltre che per la dimensione corale della narrazione, “Magnolia” ricorda “America Oggi” di Robert Altman, un cult della storia del cinema americano.
In conclusione, un’opera assolutamente da vedere in vista del nuovo attesissimo film di Anderson, “Licorice Pizza”, nelle sale italiane dal 17 marzo, ma già molto apprezzato all’estero, come confermano le candidature agli Oscar 2022 nelle categorie più importanti.
Giovanni Vitale