Diretto da Nicole Holofcener, Non dico altro trova la sua ragione d’essere appoggiandosi tra attori e dialoghi calzanti, perfetti a impreziosire la pellicola nella sua interezza. Puro gioco, botta e risposta e tempistiche perfette. Un titolo, da questo punto di vista, indiscutibilmente riuscito. La pellicola si fa strada tra commedia romantica e film castiga-costumi condito al vetriolo. Grazie a uno stile classico e maturo, Holofcener ritaglia tempi su misura. Quadro dopo quadro, il ritmo di ripresa si fa dolce, quasi ipnotico, agevolando il lavoro degli attori. Lasciatevi dunque cullare dal suono rassicurante di dialoghi avvolgenti, fermatevi ad osservare, vicini curiosi, i lineamenti irregolari di Julia Louis-Dreyfus, la respirazione nasale di Gandolfini, ammirate il puro talento dell’intera troupe al lavoro. Perché è qui che Non dico altro decolla e l’autrice diffonde la sua magia: dirigendo i suoi interpreti, nutrendo i suoi personaggi. Parole, esitazioni, mimica, linguaggio corporeo: ogni nota della partitura è giocata con un feeling esemplare. Siamo alle prese con il lavoro di gran lunga più riuscito di Holofcener, regista di numerose puntate per Sex & The City, Gilmore Girls, Six Feet Under, Bored to Death, Parks & Recreations, Enlightened: serie che mostrano un certo gusto tra la commedia stravagante e il dramma assurdo. I seguenti prodotti televisivi convincono Holofcener ad accerchiarsi d’attori prelevati direttamente dal piccolo schermo: da James Gandolfini (qui alla sua ultima interpretazione) a Julia Louis-Dreyfus, una delle più grandi attrici comiche della sua generazione.
Lo script narra la storia di Eva, massaggiatrice divorziata, del suo incontro con Albert, anche lui separato e di Marianne, celebre poetessa, che instaurerà con Eva un rapporto di amichevole confidenza. L’intesa sentimentale con Albert si fa sempre più seria, quando la donna si rende conto che il suo uomo è anche l’ex marito di Marianne. Questo è solo l’inizio di una serie di equivoci che renderanno la relazione di Eva sempre più ingestibile. Nonostante la situazione che si viene a creare, Holofcener smussa gli effetti comici grotteschi per dipingere il ritratto di due cinquantenni in preda all’amore e al desiderio. Oltre a Gandolfini e a Louis – Dreyfus , ritroviamo Catherine Keener e Toni Collette, due attrici di cui non potremo mai stancarci di tessere le virtù.
Chiara Roggino