Nowhere Boy | Lennon versione Elvis

Nowhere Boy è un film biografico su John Lennon che arriva nelle sale a 30 anni esatti dal suo assassinio, unitamente ad altri eventi in tutto il mondo, rivolti a celebrare la morte prematura di una delle icone del Novecento. Nel film il regista tenta di dimostrare quanto l’adolescenza burrascosa di Lennon influenzerà in maniera determinante la sua vita futura. Viene tracciato, quindi,  il suo percorso adolescenziale  tra i  16 ed i 18 anni, nella Liverpool degli anni 50 e fino alla partenza per Amburgo con i neonati Beatles. Leggendo la biografia dell’artista, gli eventi che qui vengono narrati durante due anni in realtà non si svolsero nello stesso ordine.

John, interpretato da Aaron Johonson, fu un’adolescente scaltro e ribelle (salta sui bus, si apre la patta dei pantaloni davanti alle ragazze), con una voglia smodata di esplorare la vita. Nella sua complessa e misteriosa famiglia, due donne hanno giocato un ruolo decisivo nella sua formazione, la severa zia Mimi (Kristin Scott Thomas), che lo ha cresciuto, e la madre Julia ( Anne-Marie Duff ), fragile emotivamente e mentalmente instabile, costretta ad abbandonarlo quando aveva 5 anni. La valvola di sfogo diventerà il  "rock`n`roll" che ascolterà per la prima volta con l’eccentrica madre. Il suo mito sarà da questo momento Elvis, con il classico stile che ci ricorda Gioventù Bruciata  o American Graffiti.

Grazie alla musica incontrerà un’anima affine alla sua, Paul McCartney (Thomas Sangster). Ed ecco Lennon che impugna per la prima volta la chitarra dalla quale non riuscirà più a staccarsi; poi la formazione della prima band  The Quarrymen, che prenderà successivamente il nome di The Beatles; quindi i primi concerti e i primi fans. Emblematica la scena in cui il giovane Lennon tenterà di entrare nel locale simbolo dei Beatles, The Cavern, e verrà cacciato sentendosi chiamare “poveraccio”. Un film che si va a vedere carichi di aspettative non sempre corrisposte. Certo l’ambientazione fine anni Cinquanta è centrata;  i rapporti familiari sono  indagati a fondo e, soprattutto, il legame con la madre – bambina è reso molto bene, sia dall’ottima recitazione di Anne-Marie Duff (vincitrice del British Inipendent Film Awards 2009 come miglior attrice non protagonista ), sia da scelte registiche che prediligono primi piani fatti di sguardi e di mani che si toccano. Né mancano le scene toccanti e drammatiche che culminano con la morte della madre e la disperazione di Lennon. Per il resto ritroviamo un pò di banalità nella storia del ragazzo con alle spalle una vita difficile e che, come molti, scopre il rock ‘n’ roll come sovversione dell’ordine e della pacatezza borghese.

Si giunge alla fine del film sulle note di Mother, la sua canzone più autobiografica (Mamma tu hai avuto me, ma io non ho avuto te…).  Al di là di tutto ciò, l’attore protagonista non riesce a ricordarci il giovane ed esile Lennon. La recitazione di Aaron denota un certo impegno e lo sforzo di calarsi nei suoi panni, ma il suo volto è molto lontano dalla profondità espressiva e dal volto malinconico che tutti conosciamo. Insomma, per analizzare un personaggio geniale come Lennon non è sufficiente far risalire tutto ad una madre che lo  abbandona e ad una zia più severa che affettuosa. Sarebbe, forse, stato meglio esprimere  un personaggio così artisticamente ed emotivamente complesso, indagandone l’universo musicale tramite i primi testi ed approfondendo così i suoi pensieri. Quindi se non ci sono molte delle risposte alle domande che entrando al cinema ci si poneva, cosa rimane? La vita di  un ragazzo inglese degli anni ‘50 che si appassiona alla musica?

L`anteprima mondiale del film è stata presentata il 29 ottobre 2009, nella serata conclusiva del London Film Festival. Il 13 novembre 2009 il film ha inaugurato la 27ª edizione del Torino Film Festival. La programmazione della pellicola in Italia è partita, invece, il 3 dicembre 2010. Il film si basa sul libro Imagine: Growing Up with My Brother John Lennon (Pensa un po`: essere cresciuta al fianco di mio fratello John Lennon) scritto dalla sorellastra Julia Baird.

Federica Guido