L’angolo di Michele Anselmi

«Sono felicissimo di questa nomination. Per me è già una grande vittoria. E un motivo di commozione, perché è un riconoscimento prestigioso ai temi del film, che sono le cose in cui credo: l’ironia, la libertà, la tolleranza, il dolore, la spensieratezza, la volontà, il futuro, Napoli e mia madre». “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, già Leone d’argento Gran premio della giuria a Venezia 78, è entrato nella cinquina per l’Oscar come miglior film internazionale dell’edizione 94 dei Premi dell’Academy Awards, in programma il prossimo 27 marzo a Los Angeles. «È inutile far finta di niente: il favorito è “Drive My Car”, che è candidato anche come miglior film e miglior regia. Io mi sento molto a mio agio nel non essere favorito. Con “La grande bellezza” lo ero e questo mi metteva in soggezione. Mi piace molto di più partire dalla panchina, per usare una metafora calcistica» ha commentato il regista napoletano subito dopo aver appreso la notizia. (Corriere.it)
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Dubito anch’io che Sorrentino possa fare il bis a otto anni da “La grande bellezza” e certo avrebbe aiutato che “È stata la mano di Dio”, film che trovo molto bello, fosse candidato, come in buona misura i produttori italiani e Netflix speravano, anche in qualche categoria del menu principale degli Oscar. Non è accaduto. Vedrete che vincerà tutto o quasi “Il potere del cane” di Jane Campion, sempre targato Netflix, che ha fatto il pieno di nomination, mi pare 12. (mi. an.)